E' bastato conoscerlo meglio per capire i motivo per il quale Roberto Mancini ha insistito molto per avere Felipe Melo. Il centrocampista brasiliano ha, sin da subito, fatto capire che tipo di giocatore è, sia fuori che dentro il campo.Prima le parole in conferenza, in occasione della sua presentazione: "Non mi dà fastidio se mi definiscono un giocatore “cattivo” perché io sono così e questa è la mia forza. Le ammonizioni le prenderò sempre perché i falli tattici quando devo farli, li farò", e poi sul campo contro il Lecco in cui è stato schierato da titolare, come perno centrale della mediana a cinque, l’ex centrocampista del Galatasaray ha ringhiato contro gli avversari e diretto la manovra. Non ha il piede di Pirlo, ma neppure quello di Gattuso: ha alternato il passaggio corto al lancio per allargare la manovra. La condizione fisica è peggiore rispetto a quella dei compagni e nella ripresa ha faticato. Nonostante ciò, la sensazione è che in mezzo al ring e nello spogliatoio reciterà un ruolo importante.
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Felipe Melo: segnali da leader. Non avrà il piede di Pirlo ma…
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