ultimora

FPF: Suning vuole fare grande l’Inter. Incontro con l’Uefa a fine mese?

Le buone intenzioni di Suning sembrano però scontrarsi contro i paletti dell’accordo stipulato dalla vecchia proprietà nel maggio 2015 con l’Uefa

Riccardo Fusato

Le buone intenzioni di Suning, di investire sull'Inter, affinchè la squadra possa ritornare competitiva in Italia ed in Europa, sembrano però scontrarsi contro i paletti dell’accordo stipulato dalla vecchia proprietà nel maggio 2015 con l’Uefa in chiave fair play finanziario. Zhang Jindong però non è certo uno sprovveduto. E se lunedì il nuovo azionista di maggioranza dell’Inter ha detto di «voler ricostruire la gloria del passato e lavorare per una squadra più forte e magnifica» è perché sa che ci sono i margini per agire già nella prossima sessione di mercato, quella estiva. Tutto buoni propositi, per carità, ma l'avversario principale non è tanto l'organo collegiale dell'Uefa ma è il tempo aggiunto al fatto che ai vertici di Nyon  c’è un vuoto di potere (l’elezione del nuovo presidente, che succederà a Platini, è fissata per settembre) e che quindi non sarà facile convincere i tecnici delle varie commissioni a prendersi certe responsabilità. Voci provenienti dalla Svizzera però raccontano che,  un azzeramento del debito farebbe risparmiare diversi soldi in interessi passivi e che di conseguenza i minori costi migliorerebbero il quadro contabile e permetterebbero di rientrare all’interno dei parametri del FFP più velocemente, concedendo maggiore respiro all’area sportiva. I cinesi insomma chiederanno un nuovo incontro a Nyon – già a margine del viaggio che faranno a Milano nell’ultima settimana di giugno? I tempi sono appunto stretti – in cui dovranno dimostrare in primis la discontinuità gestionale rispetto alla precedente gestione, poi di avere effettuato i pagamenti per diventare azionisti di maggioranza, di avere ricapitalizzato e di avere un nuovo piano industriale che preveda estinzione del debito e aumento dei ricavi.

(Gazzetta dello Sport)

tutte le notizie di