A 10 anni dal ritiro dal calcio giocato, Fabio Galante, ex Inter, si è raccontato ai microfoni di TMW. Queste alcune delle sue parole:
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Galante: “All’Inter legai tanto con tre compagni. E avevo un’ottima amicizia anche con…”
Le parole dell'ex difensore nerazzurro ai microfoni di TMW
Da difensore ha affrontato i migliori attaccanti degli anni Novanta. Qual è stato quello che le ha creato più problemi?
"Direi che più che altro ogni domenica era un'emozione dover controllare giocatori del calibro Torri, Del Piero, Inzaghi, Vieri, Vialli, Mancini, Signori, Crespo, Batistuta, Ronaldo che è stato anche mio compagno di squadra, Ibra, Trezeguet. Era una soddisfazione marcarli e anche fermarli".
Il gol più importante?
"Uno con la maglia dell'Under21 a Vicenza contro la Slovenia, sotto una pioggia battente. Segnai al 94' in mischia e quella rete ci consentì di approdare alla fase finale del 1996. E poi il primo gol in serie A in un Genoa Cremonese 1-0 che era anche la prima di Scoglio che era appena subentrato a Maselli. Segnai anche in un Juve-Genoa 1-1 e si parlò molto di quella rete perchè non si sapeva se la palla avesse varcato davvero la linea".
L'allenatore a cui a più legato?
Tutti quelli del settore giovanile dell'Empoli che mi hanno formato e poi Scoglio, Simoni, Camolese che ho poi scelto anche da ds al Chiasso e Donadoni".
I compagni che hanno segnato la sua crescita?
"Difficile citarne solo uno senza fare un torto a qualcun altro. Però mi soffermo su coloro che hanno accompagnato il mio percorso, come Spalletti e Montella all'Empoli, i veterani del Genoa che mi hanno accolto come un figlio, Signorini, Torrente, Ruotolo, Tacconi e all'Inter, Bergomi, Colonnese, Moriero. C'è stata e c'è un'ottima amicizia con Ronaldo e poi cito anche Diamanti che mi ha dato soddisfazioni al Livorno dove avevo caldeggiato il suo arrivo e anche in seguito".
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