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Garlando (GdS): “In attesa degli Invincibili, è l’Inter degli Insostituibili. Da Wanda e Mauro a…”

Il giornalista de La Gazzetta dello Sport ha commentato la vittoria sofferta dell'Inter in casa del Brescia

Andrea Della Sala

Vittoria importante per l'Inter che, in attesa della partita della Juve col Genoa, balza al primo posto in Serie A. Vittoria nel segno di Lautaro Martinez e Lukaku. Questo il commento di Luigi Garlando su La Gazzetta dello Sport:

"L’Inter è andata a dormire in testa alla classifica. E si è addormentata subito perché era stanca morta. Per gran parte del secondo tempo è stata presa a pallate dal Brescia e ha chiuso la partita calciando lontano tutto ciò che pioveva in area, con il cuore in gola. L’Inter sa che dovrà abituarsi a questa sofferenza perché, come ha ribadito Conte forte e chiaro, devono giocare sempre gli stessi. In attesa di diventare Invincibili o altro, oggi c’è l'Inter degli Insostituibili. Giocare ogni tre giorni alla intensità che insegna Conte, con una coperta così corta, non è facile. La stanchezza lasciata dal Borussia ha frenato i nerazzurri contro il Parma e ieri ha imposto l’affanno contro il Brescia. Gli abbracci finali, più che abbracci di gioia, sono sembrati abbracci di reduci che hanno attraversato un deserto. L’Inter dovrà trascinarsi così almeno fino a gennaio, quando la proprietà allungherà la coperta, come promesso. Ma intanto nella sofferenza l’Inter si tempra e cresce.

Il suo primato virtuale, le sue 8 vittorie su 10, risplendono ancora di più. Ma non è solo l'Inter degli Insostituibili e di Conte che l’ha corazzata. E’ anche l’Inter di Lukaku e Lautaro: 7 gol il primo, 5 il secondo. Hanno segnato insieme, come già a Cagliari e Reggio Emilia. Il Toro si è meritato la deviazione fortunata per la fame con cui ha cercato la porta; Romelu ha strofinato la lampada nel momento di massima sofferenza dei suoi. L’Inter è passata da Wanda-Maurito a una coppia-gol che fa sognare, come la luna. Lu-La piena? Lu-La di miele? Chiamateli come volete. A battaglia vinta, i due attaccanti sono rimasti abbracciati a lungo e si parlavano all’orecchio. Ma più che affetto era stanchezza. Appoggiandosi uno all’altro, la sentivano di meno. La maschera di Conte a fine match e i suoi aspri tormenti hanno impressionato non meno dei gol". 

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