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Gatti (CorSera): “Joao Mario rievoca Pancev, ha la 10 di Mazzola e Beccalossi ma pare…”

Il rendimento del portoghese ha deluso oltremodo le aspettative

Matteo Pifferi

"Se nella vita ti capita d’essere un giocatore famoso di una squadra famosa, se una sera l’allenatore ti sostituisce dopo un’ora e la tua tifoseria esplode in una standing ovation, due sono le possibilità: o sei proprio il migliore e la tua gente te lo vuole dimostrare, oppure sei proprio un disastro e la tua gente vuole solo dimostrare tutto il suo senso di liberazione. Joao Mario magari si starà ancora chiedendo quale delle due gli è toccata a Firenze, perché se è svelto di intuito com’è svelto di gambe non sembra così scontato che comprenda del tutto la situazione. A ogni buon conto, quando porti sulla schiena un numero come il 10 e sulle spalle un cartellino da 45 milioni, qualche domanda dovresti portela. È evidente: non funziona. Joao Mario e l’Inter non si prendono. Il 19 gennaio compirà 25 anni, ma schierato con la maglia dei Mazzola e dei Beccalossi sembra un loro coetaneo. Forse le tifoserie sono un po’ impietose, ma è lui il vero nominato parlando già di fallimenti. L’icona. E i paragoni dilagano. Uno dei più (ri)evocati è Pancev, al quale viene subito abbinato il famoso commento di Bagnoli: «Mi dite che con Pancev bisogna avere pazienza perché è macedone? Sarà. Io sono della Bovisa e non sono mica un pirla». Joao Mario non è macedone, Spalletti non è della Bovisa, ma a certe conclusioni bisogna prima o poi arrivare tutti". Così Cristiano Gatti, sulle colonne del Corriere della Sera in merito al rendimento piuttosto deludente di Joao Mario finora in maglia nerazzurra.