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Gattuso: “Noi senza attaccanti, se all’Inter togli Lukaku è dura. Ho insultato Politano perché…”

L'allenatore, che è stato messo in discussione negli ultimi giorni, ha spiegato il suo stato d'animo

Eva A. Provenzano

Dopo la vittoria sul Parma, Gennaro Gattuso ha parlato della prestazione dei suoi su Skysport. L'allenatore ha sottolineato: «Non avevo dubbi sul fatto che la squadra ci seguiva, se non fosse stato così meglio prendere il beauty-case e andare a casa. La partita mi è piaciuta. Il Parma viene sempre a pressare e mi sono piaciute tante cose, anche saper soffrire. Abbiamo giocato da squadra, è una squadra viva. Poi dobbiamo migliorare. Abbiamo un solo attaccante di ruolo. Se all'Inter levi Lautaro e Lukaku è difficile giocare ogni tre giorni. Noi abbiamo solo Petagna».

-Ha giocato in un grande club... 

Ho preso schiaffi a destra e manca tutti i giorni, vengo massacrato tutti i giorni. È difficile. Siccome si smanetta tanto e ai giocatori qualcosa rimane. A me qualcosa la mando il mio avvocato, ma non leggo nulla per non farmi male da solo. Io devo lavorare, devo vincere le partite. Adesso, mi tocco, ma magari perdo con l'Atalanta o a Genova e sono di nuovo in discussione.  Non si può lavorare così. Serve serietà. Parole rivolte all'esterno? Sta tarantella da 'mo che è iniziata, da un mese a questa parte e non l'altro ieri. Poi offendono, si è parlato nella mia pescheria. Ma ci vuole classe per andare a mangiare nella mia pescheria. Si dice sono maleducato, che muoio e non posso più allenare. Sento che sono incapace, quello ci sta, forse è la cosa più vera. Ma non è facile. È anomalo. Ma se qualche tifoso da tastiera non ha nulla da fare non è un mio problema. Ma parole pesanti e offese gratuite sono arrivate da chi lavora qua da anni e io certe offese non le posso accettare perché sono un sanguigno. Poi valutiamo tutte le altre cose. Poi io non sono legato al contratto ma alle mie emozioni. 

-Questo benedetto contratto prima o poi va firmato... 

Adesso si parla delle partite... Ho insultato Politano che dopo dieci minuti non aveva capito che doveva fare il quarto di destra. Ma finisce là con i miei giocatori. Magari qualcuno ha il musino ma ho grande rispetto dei miei calciatori, loro lo sanno. Io credo al lavoro, ho sempre fatto così nella vita. Quando sto bene in un posto riesco a dare sempre il massimo. Mi sento a mio agio con i miei calciatori, ma con queste voci non mi sento a mio agio. Credo alle emozioni e l'aria che si respira non mi piace. 

-Il rapporto col presidente come è? 

Sempre stato buono, non posso negare che dopo gli ultimi 15-20 giorni da parte mia un po' di delusione per quello che è successo c'è. Non voglio essere ipocrita. Lo rispetto, è una persona più grande di me, non mi ha fatto mancare nulla, mi ha preso Bakayoko e il mio rispetto non è mancato. È stata gestita male. Altre squadre mi hanno chiamato ma non mi sono presentato, sono stato corretto come ritengo di essere. 

(Fonte: Skysport)

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