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GdS – Inter, manovra lenta e prevedibile. Nessuno sa inventare qualcosa e senza quel rigore…

Non una grande prestazione per l'Inter a Vienna, ma i nerazzurri portano comunque a casa la vittoria

Andrea Della Sala

L'Inter ottiene una vittoria in trasferta sul campo del Rapid Vienna, 1-0 grazie a un gol di Lautaro Martinez. Non una prestazione brillante dell'Inter che non crea molto, ma riesce comunque a portare a casa una vittoria fondamentale per il cammino in Europa League.

"Quello che l’Inter non fa è sfruttare la partecipazione di Lautaro: la manovra resta lenta e prevedibile. La regia, condivisa da Valero e Vecino, è molto scolastica. E nessuno sa inventare qualcosa. Dovrebbe essere lavoro per Nainggolan, però di nuovo distratto e alla vana ricerca di una posizione. Dovrebbe essere compito di Perisic, ma i bassi del croato sovrastano ancora una volta gli alti. E poi: da cosa si capisce che questa è una squadra di Spalletti? Dove sono le sovrapposizioni, i tagli, le entrate da dietro? Il gioco scorre monotono e prevedibile sulle fasce, mai un’iniziativa o un tentativo di sfondare in superiorità al centro, quasi come se l’Inter — con undici titolari di undici nazionalità diverse — rinunci in partenza a un’opzione. Tanti assenti, è vero, panchina corta, ma di sicuro il caso Icardi incombe e non rasserena", si legge su La Gazzetta dello Sport.

"Per il Rapid, piccolo ma agguerrito, difendersi non è un’impresa. Escluso il rigore, i veri pericoli per i biancoverdi, molto fisici, spesso in marcatura a uomo, sono due: uno di Lautaro e l’altro di Nainggolan che però, oltre alla posizione, sbaglia la facile mira. In compenso, nel finale l’Inter è costretta a difendersi e a inserire D’Ambrosio per proteggersi meglio. Che cosa sarebbe successo, se Thurnwald non avesse fatto la fesseria di entrare sul piede di Martinez in area, nessuno può dirlo. Ma gli estremi per una goleada qui non si sono visti", continua il quotidiano.

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