Se c'è un modo in cui Stefano Pioli vorrà far giocare la sua Inter nel derby di oggi contro il Milan è sicuramente quello che ha sempre contraddistinto le sue squadre: pressing alto, densità in mezzo al campo e gioco spostato sulle fasce. Scrive la Gazzetta dello Sport: "La punta esterna sfonda sulla fascia di competenza, guadagna il fondo e poi decide come scodellare la palla nel cuore dell’area avversaria: a quel punto Stefano Pioli pretende dai suoi grande densità a ridosso della zona gol, una specie di occupazione militare in appoggio a Icardi, primo assaltatore; dietro o accanto al bomber, devono infatti violare i sedici-venti metri del nemico il trequartista, almeno uno degli interni e l’altra ala. Strategia che ha dato spesso buonissimi frutti, soprattutto con l’arrivo di Gagliardini, giocatore molto intelligente nel guidare questo tipo di «invasione». Rispetto all’era De Boer sono allora aumentati anche i gol dei centrocampisti in campionato: due quelli di Joao Mario (uno solo con De Boer), 3 centri per Brozovic (0), 2 per Gagliardini, 5 per Banega (1) e uno firmato Kondogbia (0). Piazza la palla sul primo palo, e stai sereno che arriva il morso velenoso di Maurito Icardi. Già, il 24enne bomber di Rosario è letteralmente immarcabile quando gioca sull’anticipo, alla Hernan Crespo per intenderci. Il «Valdanito», ex nerazzurro fra l’altro, era un vero mago su certe palle, e in questa stagione Icardi ha onorato il «maestro» buttandola dentro otto volte (sette in campionato e una in Europa League contro il Beer Sheva) con il classico blitz sul primo palo o giù di lì: testate vincenti contro Atalanta, Lazio, Empoli, Juve, Pescara e Palermo; sinistro volante, sotto misura, a punire il Chievo. Un vero killer dell’area di rigore che sotto la cura Pioli sta oltretutto completandosi a livello tattico: segna meno (10 gol in 19 gare di campionato contro i 10 centri nelle 12 partite precedenti), ma adesso lavora molto di più per la squadra, anche con qualità. In certe serate a fare la differenza sono i particolari, e allora occhio alle palle ferme, ai corner, alle punizioni laterali. E in questi casi l’Inter difende quasi sempre a uomo, individuando naturalmente prima della gara le marcature da affidare ai vari Miranda, D’Ambrosio, Gagliardini, Perisic e Kondogbia, ovvero i granatieri nerazzurri, gli uomini ai quali Pioli affida di solito il compito di sventare il pericolo ad alta quota. Uno contro uno nel cuore della propria area di rigore, poi in zona primo palo ecco Medel sulla linea di porta e Icardi appena dentro l’area piccola a evitare che passino palloni tesi e insidiosi. Uno sbarramento che ha finora funzionato piuttosto bene, al contrario del sistema difensivo in generale: l’Inter subisce infatti almeno una rete da sei gare consecutive; 11 i gol presi da Handanovic negli ultimi sei turni".
FC Inter 1908
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GdS – L’Inter vuole vincere il derby “alla Pioli”: pressing alto, densità in mezzo e…
Ecco come potrebbe giocare l'Inter secondo la Gazzetta dello Sport
(Fonte: la Gazzetta dello Sport)
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