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Gds – Mancini tradito dagli acquisti estivi. Il Real vuole Murillo, lui è in confusione

Il crollo dell’Inter contro la Juventus si può riassumere così: Mancini è stato tradito dai suoi uomini e dalle sue scelte sul mercato estivo. In primis Felipe Melo e la sua serata, disastrosa. Il brasiliano lo  aveva detto domenica dopo il...

Riccardo Fusato

Il crollo dell’Inter contro la Juventus si può riassumere così: Mancini è stato tradito dai suoi uomini e dalle sue scelte sul mercato estivo.In primis Felipe Melo e la sua serata, disastrosa. Il brasiliano lo  aveva detto domenica dopo il pareggio col Carpi: «Dipende tutto da noi: tra Juve e Milan o andiamo in paradiso o crolliamo all’inferno». Siamo a metà delle due tappe, ma il purgatorio sembra peggio del fondale. Ljajic e Jovetic erano la faccia irriverente di questa Inter. Talento al servizio del fisico della creatura nerazzurra, con Adem sollecitato anche nella fase di ripiego. La coppia si è mostrata copia. Copia sbiadita di quella che a Napoli aveva incartato Sarri e la sua squadra. Jovetic gioca meglio senza Icardi ma con lui produce di più. Un cortocircuito mentale e tattico dal quale si rischia di non uscire più. Stevan deve aiutarsi per farsi aiutare: meglio da solo come ieri attaccante di riferimento o un passo indietro da trequartista-seconda punta con Icardi vicino? La domanda, a fine gennaio, rischia di aver oltrepassato il suo tempo.

E poi la difesa. Nelle ultime 7 gare è successo solo due volte di vincere senza subire gol: a Empoli e a Napoli. In mezzo tanti errori singoli e di gruppo che hanno tolto serenità e certezze. Chi ne patisce di più è Murillo. Il colombiano che aveva stregato (e ne rimane comunque affascinato) il Real Madrid a tal punto da schiacciare il tasto verde per chiamare l’Inter. «Pronto, sarei interessato». «Parliamone per luglio», è stata la risposta nerazzurra. Da un mese il reparto pare sia bucato da un ago invisibile. Spifferi che diventano finestroni aperti le cui correnti fanno sventolare Jeison. Col Sassuolo aveva saltato a vuoto sull’ultimo pallone della partita (poi fallo di Miranda su Defrel e rigore di Berardi), a Bergamo ha segnato nella sua porta e ieri ha causato un rigore finendo la sfida prima degli altri.