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Giampaolo: “Skriniar? L’anno prossimo giocherà la Champions. Se Torreira fosse 1,80…”

Il tecnico della Samp ha parlato del difensore dell'Inter e del centrocampista uruguaiano

Andrea Della Sala

Domenica sera la Samp affronterà la Lazio. Il tecnico dei blucerchiati Giampaolo, intervistato dal Corriere dello Sport, ha parlato di uno degli obiettivi dell'Inter, Torreira, ma anche dell'ex doriano Skriniar:

Che giocatore è Torreira? Molti, forse per la statura, lo paragonano a Pizarro. 

«Pizarro aveva tanta qualità, ma anche lui era tignoso. Se Torreira fosse alto 1,80 oggi costerebbe già 100 milioni e sarebbe considerato fra i registi più forti del mondo. Gioca corto e lungo, recupera palla e riavvìa la manovra, sa sempre dove casca il pallone. Andrà in un grande club che non si preoccupa tanto della statura». 

E’ sorpreso dal rendimento della Samp? 

«Il bilancio parziale è ottimo, in questa stagione abbiamo acquisito una mentalità diversa. I giocatori che sono rimasti hanno fatto un passo in avanti, i nuovi hanno portato entusiasmo. Siamo migliorati». 

Detto dal tecnico che un anno fa in squadra aveva Skriniar, Bruno Fernandes, Muriel e Schick non è poco. 

«Mica dimentico chi è stato ceduto, sono partiti quattro grandi calciatori, in tre fanno la Champions, il quarto (Skriniar) la giocherà il prossimo anno. Ma noi siamo migliorati in senso collettivo». 

Ma con tanti stranieri la Nazionale ne risente. 

«Alt. Non è colpa degli stranieri se la Nazionale non si è qualificata per il Mondiale. Evidentemente non siamo in grado di crescere i nostri ragazzi anche per una ragione economica: all’estero costano meno e fra uno straniero di 20 anni e un italiano della stessa età il presidente di un club prende lo straniero. Poi però non si deve sindacare sui risultati degli azzurri e mettere in croce Ventura». 

Che idea si è fatto su quello che è successo e sta succedendo intorno alla Nazionale? 

«Le Nazionali più forti hanno sempre vissuto sui blocchi dei grandi club. Bearzot ha vinto il Mondiale dell’‘82 con la Juve, Sacchi lo ha perso solo ai rigori nel ‘94 col Milan. E c’è un altro aspetto: il ct non è un allenatore ma un selezionatore, non ha il tempo di allenare, tuttavia Sacchi, e poi Lippi che ha vinto il Mondiale del 2006, prima di diventare ct sono stati gli allenatori dei milanisti e degli juventini che hanno fatto la fortuna delle loro nazionali. Ventura non era in quelle condizioni e non poteva contare su nessun blocco. A Milano, contro la Svezia, c’erano 3 giocatori della Juve, uno del Milan, uno dell’Inter, due della Lazio, uno del Napoli, uno del Manchester United, uno della Roma e uno del Southampton. Così è troppo difficile. Se poi l’italiano più forte, Insigne, non gioca...». 

Come possiamo cambiare? 

«Il calcio italiano è diventato la palestra di addestramento per le nazionali straniere. I giovani vengono da noi, imparano, e portano le nuove conoscenze nei loro Paesi. Andare avanti su questo piano è un errore». 

Giampaolo, dove si vede fra 6 mesi? 

«Se mi avesse chiesto dove mi vedo fra 6 anni le avrei risposto più facilmente: dall’autunno alla primavera su un campetto a insegnare il calcio ai bambini, in estate su una barca a vela a pescare con i miei amici». 

Ma la domanda è fra 6 mesi. 

«Da un po’ di tempo ho imparato a programmare il mio lavoro, non la mia carriera». 

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