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Giornale – Derby, l’Inter ribaltata cerca il ribaltone. Ad inizio stagione le squadre…

Questa l'analisi di Franco Ordine tra le pagine de Il Giornale

Marco Astori

Poco meno di 36 ore al derby di Milano, in cui Inter Milan arrivano in un momento di forma diametralmente opposto a quello del girone d'andata. Questa l'analisi di Franco Ordine tra le pagine de Il Giornale oggi in edicola: "Son passati meno di 140 giorni e sembra trascorso un secolo. Perché la sera del 15 ottobre 2017 Maurito Icardi s'impadronì del derby di Milano consegnando agli archivi una tripletta di superba bellezza che mandò in frantumi i sogni di grandezza del Milan di Montella lasciato 10 punti dietro in classifica a meditare sull' ingenuità di Rodriguez (cintura su D'Ambrosio per il rigore del 3 a 2 conclusivo) e sulla fatica vana di Suso, animatore della rimonta rossonera mancata. Allora l'Inter era la rivelazione della stagione, Spalletti il suo profeta e la squadra una macchina che funzionava quasi alla perfezione. Il Milan invece era ancora alla ricerca di identità tattica, praticava uno sterile 3-5-2 e aveva in Biglia (si lasciò sottrarre la palla che Perisic consegnò a Icardi per la giravolta spettacolare) il suo punto debole invece che il suo centro di gravità. Il derby di domani sera è pronto per essere ancora capovolto.

In cosa è cambiato il Milan? In tutto o quasi. Ha cambiato allenatore, ha modificato sistema di gioco, ha migliorato la condizione fisica, ha moltiplicato sicurezza e autostima e partendo da una distanza siderale (fino a 19 punti il distacco dalle insegne neroazzurre in classifica) è arrivato a meno 7. Per l' occasione è in arrivo da Pechino mister (Yonghong) Li, per molti mister X, considerato una sorta di porta-fortuna: nelle tre sfide cui ha assistito a San Siro è andata di lusso, cominciando da quella dell'anno precedente, col gol di Zapata sulla sirena, convalidato dall'occhio di falco. Eppure a Milanello hanno preso a toccare ferro. Perché anche le strisce più suggestive sono fatte per essere inter(rotte): la prima in materia di gol subiti (porta chiusa da 584 minuti), la seconda in coincidenza col derby domestico (imbattuto dal 2012). In cosa è peggiorata l'Inter? A dicembre, persa la sfida interna con l'Udinese, c'è stato un corto circuito. Tutte le sicurezze sono sparite d' incanto, l'apporto virtuoso di Borja Valero e Vecino sceso di qualità e quantità, ma soprattutto Candreva e Perisic, i due tigre nel motore, hanno tradito una flessione fuori dal normale. C'è una fragilità emotiva, la prima analisi di Spalletti sottoposto a qualche critica prima di cambiare registro con Rafinha dietro l'attaccante principale e Cancelo a cavalcare la pista laterale di destra. Non è stata neanche fortunata: l'autogol di Ranocchia (carambola sulla respinta di Skrjniar) a Marassi col Genoa è stata la conferma. Più inquietante il deficit di gioco mostrato col Benevento, padrone del campo e del gioco per 60 minuti".

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