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Gnoukouri e la tratta dei calciatori dalla Costa d’Avorio. L’Inter si dichiara parte lesa

Ieri è stato arrestato il procuratore del centrocampista Giovanni Damiano Drago

Andrea Della Sala

Nelle ultime settimane le forze dell'ordine hanno indagato sulla tratta dei calciatori proveniente dalla Costa d'Avorio. Ieri è finito in manette il procuratore Giovanni Damiano Drago, arrestato dalla Squadra Mobile di Parma e dal Servizio centrale Operativo, coordinati dalla Procura della repubblica della città emiliana, per aver introdotto in Italia con documenti falsi cinque giovani promesse ivoriane tra i 13 e i 17 anni (tre abitavano con l’agente). I capi d’accusa sono favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e falso per l’ingresso illegale in Italia dei giovani calciatori africani.

Insieme a Drago, in manette sono finiti gli ivoriani Abdouraman Kone e Demoya Yves Gnoukouri. Questo viene considerato il padre del tesserato dell’Inter Assane, di cui Drago era procuratore, legato ai nerazzurri da un contratto fino al 2020 e ora ai box per problemi cardiaci. Al vaglio degli inquirenti c’è la posizione del mediano classe 1996 e del fratello Wilfried, di tre anni più giovane. Non a caso ieri sono state perquisite le loro abitazioni milanesi.

L’Inter in questa vicenda è in una posizione passiva rispetto alle indagini (ha tesserato la coppia di giocatori dal Marano nel 2014 coi regolari documenti) e rischia di ritrovarsi parte lesa nel caso in cui venissero riscontrate irregolarità nel documenti dei Gnoukouri. Assane, prima di approdare in Italia, era stato a un passo dal Marsiglia, tiratosi però indietro proprio per dei dubbi sulla documentazione. Ieri sera attraverso il suo legale, l’avvocato Marco Ventura, il calciatore ha divulgato un comunicato in cui si dice «del tutto estraneo ai fatti contestati e di non essere stato iscritto nel registro degli indagati riservandosi di tutelare i propri interessi e il proprio onore e decoro di uomo e atleta nelle più opportune sedi».

(La Gazzetta dello Sport)

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