I tifosi interisti e Antonio Conte hanno ancora negli occhi Dortmund-Inter del 5 novembre 2019. I nerazzurri, dopo aver dominato il primo tempo con un doppio vantaggio, hanno subito la rimonta giallonera, con la doppietta di uno scatenato Hakimi e con il gol di Brandt. "Antonio Conte alle interviste se la prende con la società: «Sono stati commessi degli errori in estate. Venisse qualche dirigente a dire qualcosa...». Ora il club potrebbe regalargli Hakimi, il protagonista di quella sera. Non male, come «risarcimento» per i presunti sbagli sul mercato", commenta la Gazzetta dello Sport che, poi, traccia la storia del classe '98.
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LE ORIGINI - Hakimi nasce a Getafe nel '98 da genitori marocchini, arrivati in Spagna a fine anni '80. Il papà è un ambulante con un mercatino al mercato di Majadahonda (Madrid) e Achraf inizia nel Deportivo Colonia, prima che un osservatore lo porti nel 2006 ai pulcini del Real Madrid. Qui inizia la trafila, giocando anche come seconda punta salvo poi specializzarsi come esterno a tutta fascia negli allievi. A 18 anni passa al Real Madrid Castilla e viene allenato da Solari. Qui incontra Luca Zidane, figlio di Zizou, allenatore della prima squadra che poi lo fa anche esordire nel 2007 contro l'Espanyol. Hakimicollezionerà due presenze in Champions, vincendo così la Coppa. Zidane, però, gli consiglia di andare a giocare altrove per avere più spazio e Hakimi sceglie il Dortmund.
RUOLO - Nel corso di un'intervista a El Pais, l'ispanico-marocchino si è definito un laterale con un'anima da centravanti. Nel Dortmund gioca da esterno destro nel 3-4-3 e risulta perfetto nel 3-5-2 di Conte nel ruolo oggi coperto da Candreva. "Conte lo migliorerà nella fase difensiva. Velocità e resistenza alla velocità sono i suoi punti forti, in Bundesliga ha fatto registrare un picco di 36,49 chilometri all’ora. È uno «sfornatore» di assist, per lo più cross bassi o alti: i database gliene attribuiscono 10 nel campionato che sta per finire, due per Haaland. Ha un gran tiro e lo sfrutta, finora a Dortmund 12 reti in 73 presenze", spiega la Rosea che poi si pone una domanda a cui dà prontamente una risposta: "Se è così forte perché il Real lo vende a titolo definitivo? Perché può permetterselo, perché realizzerà una grande plusvalenza, perché Carvajal, il terzino destro dei blancos, ha 28 anni".
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