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Hitzfeld: “Il protocollo tedesco è sicuro. Senza pubblico livello più alto: meno falli e…”

L'ex allenatore tedesco ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de' Il Giornale sulla ripresa del mondo del calcio

Alessandro De Felice

Ottmar Hitzfeld, ex allenatore e campione d'Europa con Borussia Dortmund nel 1997 e Bayern Monaco 2001, ha rilasciato un'intervista a Il Giornale della ripartenza del mondo del calcio: "Sono contento che negli altri Paesi lentamente si ricominci, spero si riesca a farlo anche in Italia, è importante per il popolo e per l’economia. Il protocollo tedesco è sicuro, credo si possa esportare anche all’estero ottenendo gli stessi risultati".

Sorpreso dal fatto che il campionato tedesco sia ripartito con questo anticipo rispetto agli altri tornei?

"No, credo che siamo stati fortunati perché il virus è arrivato dopo esser passato per l’Italia e la Spagna e quindi ci siamo organizzati meglio. Io vivo a pochi chilometri dal confine con la Svizzera, devo dire che da noi non c’è mai stata vera e propria paura. Anche questo ci ha aiutato a programmare meglio la ripresa e contrastare in maniera più lucida il virus".

Che impressione le sta facendo la Bundesliga senza pubblico?

"Buona, il livello è alto, forse anche più di prima. Senza il pubblico che carica i giocatori noto che ci sono meno falli e il gioco, di conseguenza, è più fluido e divertente. Ovviamente si perde molto dal punto di vista emotivo. Il pubblico è uno spettacolo nello spettacolo, per questo a somme fatte qualcosa si perde. Ma le partite sono più veloci e divertenti dal punto di vista tecnico".

Possiamo aspettarci lo stesso anche in Italia?

"Lì da voi il discorso è un po’ diverso. La Serie A è molto tattica, quindi potrebbe comunque dominare quell’aspetto lì. Però vedrete anche voi che ci saranno meno simulazioni del solito, meno falli, meno livore. E sarà un bello spettacolo".

Giusto far ripartire le coppe europee dopo la fine dei campionati?

"Per me sì. Fare viaggi internazionali al momento è ancora rischioso. Credo sia sensato preoccuparsi prima di competizioni nelle quali gli spostamenti siano circoscritti".

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