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Il dubbio dei dubbi: l’Inter si affida a Medel il regia, ma dove può arrivare se…

L’Inter gioca male. La squadra di Roberto Mancini mostra lacune importanti relative alla costruzione della manovra e l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport si pone degli interrogativi: “Parte con un modulo, lo corregge in...

Alessandro De Felice

L'Inter gioca male. La squadra di Roberto Mancini mostra lacune importanti relative alla costruzione della manovra e l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport si pone degli interrogativi:

"Parte con un modulo, lo corregge in corsa e, alla fine, forse per disperazione, lo stravolge. Ma, nonostante tutto questo dannarsi, Roberto Mancini non ottiene ciò che cerca. Cioè: il gioco. La sua Inter balbetta, per non dire che se ne sta proprio muta di fronte a un’Atalanta che aspetta e riparte, con velocità e con umiltà. La squadra nerazzurra, imbottita di trequartisti, che sono poi degli autentici «mangia-palloni» nel senso che la loro azione è finalizzata più all’azione personale e al dribbling che alla costruzione logica e armonica, si appoggia su fondamenta che tanto solide non sono: è Medel, infatti, l’uomo incaricato di far girare il motore. Com’è possibile che un mediano, la cui dote principale è la capacità di recupero del pallone, diventi l’architetto? Nel 4-3-1-2 iniziale il cileno, piazzato davanti alla difesa, ha il compito di ricevere il disimpegno dei compagni e di iniziare la manovra, ma non possiede né la fantasia né le geometrie necessarie per un simile compito. Anche nel 4-4-2 toccherebbe a lui accendere la luce, ma l’Inter resta al buio. E nel 3-4-1-2, nell’ultimo tratto di partita, a innescare gli esterni dovrebbe essere sempre Medel... Detto che non è colpa di Medel se gli viene affidato un lavoro per il quale non è portato, resta il dubbio dei dubbi: dove può arrivare questa Inter se non si cambiano gli interpreti? "