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Il Mattino – Benitez e Mazzarri, la sfida dei veleni. Ecco tutti gli intrecci…

Una partita, tante storie. Le panchine scambiate tra Mazzarri e Benitez, che ha vissuto la vigilia del ritorno sul campodell’Inter con un profondo dolore nel cuore per la morte del collega e amico Vilanova, l’ex allenatore del...

Francesco Parrone

Una partita, tante storie. Le panchine scambiate tra Mazzarri Benitez, che ha vissuto la vigilia del ritorno sul campodell’Inter con un profondo dolore nel cuore per la morte del collega e amico Vilanova, l’ex allenatore del Barcellonastroncato a 45 anni da un male incurabile: le separazioni avvenute nel 2010 e nel 2013 non sono state indolori. I vecchi e nuovi affari di mercato tra Inter e Napoli e un affare di cuore, che riguarda il più stretto collaboratore di Mazzarri: il giovane Frustalupi è da due anni il compagno della giornalista napoletana Jolanda De Rienzo, grande tifosa azzurra.

Jolanda ha deciso di abbandonare una trasmissione televisiva dopo che il conduttore Valter De Maggio, non avendo gradito un suo elogio all’ex tecnico del Napoli, le ha detto: «Sei emozionalmente coinvolta, il tuo fidanzato è il vice di Mazzarri. Per me puoi andare anche via». Lei, alla vigilia della partita di Milano, ha glissato su questioni tattiche e affettive: «C’è il silenzio coniugale». Benitez e Mazzarri, una storia di veleni che coinvolge anche i loro ex presidenti Moratti e De Laurentiis. Il petroliere ha lanciato una stilettata a Rafa nei giorni scorsi, accusandolo di aver depresso il gruppo del Triplete interista nei cinque mesi sulla panchina dell’Inter. «Mi accusò di non aver preso calciatori, al Napoli li ha avuti eppure...».

Eppure, non ha vinto lo scudetto e ha criticato la mentalità della squadra: questo avrebbe voluto aggiungere Moratti. De Laurentiis e Mazzarri non hanno riaperto polemiche alla vigilia della sfida del Meazza, anzi Walter - tecnico azzurro dall’ottobre 2009 al maggio 2013 - si è detto pronto a stringere la mano al suo ex presidente. Un anno fa ne respinse la proposta di rinnovo contrattuale, aveva deciso di chiudere il ciclo dopo due qualificazioni Champions e la vittoria della Coppa Italia

A Rafa un successo stasera serve per l’orgoglio e per tenere alta la concentrazione in vista della finale contro la Fiorentina, in programma tra una settimana a Roma; ci tiene anche De Laurentiis, che si è presentato nel ritiro di Milano per caricare gli azzurri. A Walter i tre punti possono consentire uno scatto in classifica, verso l’Europa League. Del Napoli mazzarriano, quello del 3-5-2 e del micidiale sistema difesa di ferro-contropiede micidiale, si vedrà pochissimo stasera: Britos, Hamsik e Inler. Non si sa se Rafa abbia fatto rimuovere foto di Mazzarri a Castelvolturno (venne ingiustamente accusato di questa operazionead Appiano Gentile, dov’erano affisse le immagini di Re Mourinho), è certo che ha dato un colpo di spugna sull’organico della scorsa stagione: è partito anche il capitano Cannavaro dopo essere stato per metà campionato seduto in panchina. Benitez ha subito uno choc divorziando dall’Inter: due anni senza allenare prima di sedere sulla panchina del Chelsea. Mazzarri si è accasato all’ Inter tre giorni dopo aver chiuso il campionato con il Napoli: idee chiarissime.

Stasera in campo, dalla parte nerazzurra, ci sarà un idolo del San Paolo, il “Muro” Campagnaro. Quindici mesi fa non rinnovò il contratto con il Napoli e accettò la proposta dei dirigenti dell’Inter, poi definiti «scornacchiati» da De Laurentiis, perché il produttore pretende la massima correttezza sulle questioni di mercato. Da Milano vi sono sussurri sull’interessamento per altri due giocatori azzurri in vista della campagna di rafforzamento che Mazzarri pretende da Thohir per recuperare posizioni in classifica e prestigio nella prossima stagione.

Uno è Behrami, che sembra lentamente distaccarsi dal Napoli, come confermano alcune recenti dichiarazioni; l’altro è addirittura Hamsik, che ha rinnovato il contratto con De Laurentiis nella scorsa estate ed è felice di essere un simbolo della squadra (ne è diventato il capitano dopo l’esclusione di Cannavaro). Mazzarri ha un debole per Marek, lo ha allenato quattro anni e lo considera un campione assoluto: «Incarna l’ideale del giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero avere: serio, solare, professionale, non vuole essere leader a livello personale, ma lo diventa grazie agli altri che gli vogliono bene». È quanto pensa anche De Laurentiis, su questo almeno sono sempre d’accordo.