AdL è il miglior doping per Mazzarri. Leggi Aurelio De Laurentiis, niente di peggio. Perlomeno gli regala una scossa che altrimenti non si innesca. Per esempio, ieri al tecnico è sorta spontanea (forse) una delle migliori battute di questi sei mesi. Adl lo attacca? E lui: «É San Valentino, probabilmente parla per troppo amore. Sì, è troppo innamorato di me. Ha cercato di tenermi fino all’ultimo». Battuta perfino mourinhana. Chissà come gli sarà venuta? Se Mazzarri riuscisse a mettere in campo l’Inter secondo «questo codice di gioco» (altra espressione rituale e un po’ metafisica) sarebbe un’altra musica. Invece talvolta la squadra è così noiosa e stantia. Ci vorrebbe la stessa continuità polemica di WM con AdL. Poi c’è Vincenzino Montella: uno dei suoi battibeccanti preferiti. L’ultima volta, sul campo, è andata bene a Mazzarri. E stavolta? Il tecnico interista sta nettamente peggio, non tanto in classifica quanto per quelche ha raccolto a Milano: una bella serie di sberle in faccia (tanto per citare: in trasferta perde da 5 partite di fila) e un campionato da comprimario, non certo da Inter. All’andata i botta e risposta fra i due allenatori tennero vivi vigilia e post partita. Montella parlò del gigantesco livello ingaggi nerazzurro («Secondo o terzo della serie A»). Mazzarri replicò che bisogna conoscere economia e matematica. «E l’Inter è al terzo posto per ingaggi, ma in due anni è passata da 190 milioni a 80», chiuse con il suo guizzo di permalosità.
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ilGiornale – Adl carica Mazzarri. A Firenze chance aperta per il quarto posto…
AdL è il miglior doping per Mazzarri. Leggi Aurelio De Laurentiis, niente di peggio. Perlomeno gli regala una scossa che altrimenti non si innesca. Per esempio, ieri al tecnico è sorta spontanea (forse) una delle migliori battute di questi sei...
Questa vigilia è stata soft nei toni, tutta in salita per l’allenatore nerazzurro. Montella ha fatto volutamente solo cronaca sull’avversario («É arrivato due volte secondo»), forte della finale di coppa Italia appena raggiunta. L’Inter è tornata a vincere dopo un digiuno che durava da inizio anno. L’anno passato Firenze segnò uno dei punti più bassi degli sconquassi interisti: 4 gol subiti e una cocente delusione. Stavolta la squadra ha in mano la chance per rimettere in gioco il quarto posto che la Fiorentina occupa con bel passo. Mazzarri ieri ha usato la solita tattica oratoria: abbottonato su Montella, che lo ha indispettito convocando la conferenza stampa più tardi, ha parlato bene della squadra («Viene da due anni di grandi cose, gioca bene»). Ci provò anche prima della Juve, ma poi sul campo...Oggi ci riproverà con la formazione vista domenica a San Siro: ha inserito Hernanes fra i convocati. Montella non avrà Pepito Rossi, ma Gomez sarà in panchina. Mazzarri ha fissato l’obbiettivo. «Siamo tornati a vincere, bisogna cercare continuità». Il resto verrà: Thohir che tornerà in Italia e magari si capiranno meglio. Come Moratti, l’allenatore si è lamentato della lontananza fisica. «Preferibile parlarsi che telefonarsi, anche la lingua è un ostacolo». Ma il tycoon non può segnare reti. Dovrebbero pensarci Palacio e Milito, tornato disponibile. Le ultime tre sono state firmate da difensori. Poi hai voglia di lamentarti della mancanza di punte. Ora ci sono, ma fanno cilecca. Montella ha fatto a meno di Gomez e da qualche tempo di Rossi. «Ma non saprei dire chi ha perso di più. Lui, almeno, ha avuto Rossi per un certo periodo».
Pure ieri Mazzarri si è lamentato dell’aver trovato una rosa senza poterci mettere mano. «Era già fatta». Se vale per Icardi e Campagnaro, altrettanto non si può dire per Belfodil, Taider, Rolando. Eppure lui ha insistito citando anche Alvarez e Kovacic. Il croato oggi non è nemmeno convocato per un problema al ginocchio. Ha puntualizzato su Botta: «L’ho tenuto io». E Belfodil: «Non capivo bene cosa fosse. Se a Livorno farà bene, potrà tornare». Dice che sta mettendo i giocatori in concorrenza per stimolarli. Sì, certo, ma forse è già un po’ tardi. Meglio tardi che mai.
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