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IlMessaggero – L’Inter perde in casa davanti agli occhi di Thohir. Male in attacco…

In pochi si sarebbero aspettati la sconfitta dell’ Inter. La vittoria di Coppa Italia contro la Sampdoria e l’arrivo di Brozovic a Milano (il terzo dopo quelli di Podolski e Shaqiri) avevano regalato entusiasmo nell’ambiente...

Alessandro De Felice

In pochi si sarebbero aspettati la sconfitta dell' Inter. La vittoria di Coppa Italia contro la Sampdoria e l'arrivo di Brozovic a Milano (il terzo dopo quelli di Podolski e Shaqiri) avevano regalato entusiasmo nell'ambiente nerazzurro. Ma nessuno aveva fatto i conti con l'organizzazione di gioco di Giampiero Ventura e con quel fattore di imprevedibilità che scompiglia un po' la vita. Proprio come il colpo di testa di Moretti che al 94' ha beffato Handanovic e la difesa dell'Inter regalando un successo importante al Torino, balzato a 25 punti, a una sola lunghezza dalle due milanesi, in crisi perenne. Tutto davanti a Erick Thohir, sabato mattina sbarcato a Milano per incontri di mercato e summit con Massimo Moratti per una sempre più probabile ricapitalizzazione. A questa Inter è mancata la profondità e quella zampata decisiva per aprire il match e annientare la barricata tirata su da Ventura con il suo 3-5-2. «Sono comunque contento della prestazione perché abbiamo fatto quello che dovevamo fare, ma al limite dell'area ci siamo persi, ci siamo mossi poco. Dovevamo fare questo. Poi il calcio è questo ed è crudele, non possiamo fare nulla. La strada è quella giusta. Sul gol abbiamo dormito perché non si offre la possibilità di dare il calcio d'angolo e poi abbiamo marcato male Moretti», l'analisi di Mancini.

MALE DAVANTI - I nerazzurri creano poche palle gol. Nel primo tempo c’ hanno provato soltanto Guarin (botta dal limite, palla sul fondo: 6') e Icardi che ha impegnato Padelli su suggerimento di Palacio (13'). Poi si è assistito a un Torino che è riuscito a spegnere ogni iniziativa interista con Benassi, Gazzi Farnerud. La difesa granata è stata insuperabile, con Glik sempre attento. «Non meritavamo né di perdere né di pareggiare, abbiamo giocato ad una metà campo contro un avversario sempre chiuso dietro. Abbiamo costruito poco perché negli ultimimetri la qualità dei nostri attaccanti non è venuta fuori. Questo è il gioco, sono dispiaciuto perché meritavamo di vincere. Terzo posto? Sarebbe stato importante iniziare bene, ma adesso dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare, una partita non cambia il nostro lavoro.Gli automatismi si stanno trovando, siamo sfortunati con gli infortuni che non ci danno la possibilità di cambiare. Podolski mi ha soddisfatto, ma lui come gli altri si devono muovere di più. Quando arriviamo ai 30metri c'è da fare qualcosa di più e muoverci per creare. Le ultime due partite sono state le migliori», ha concluso Mancini nella sua analisi. La beffa si è materializzata al 94' con un colpo di testa di Moretti. Prima della rete granata, l'Inter aveva sì attaccato, ma non si era mai resa pericolosa. «Non è stata una vittoria casuale», ha dichiarato un orgoglioso Ventura. «Il gol all'ultimo minuto può sembrare fortuna o casualità. In realtà, abbiamo avuto in tutto il secondo tempo ottime iniziative».