IlSecoloXIX – Il Genoa vuole salvarsi con l’Inter. Poi Gasp-bis o Zeman?

Per poter andare al mare, più serenamente. Punti per chiudere il discorso salvezza. E anche per fare programmi, finora congelati o rinviati per timor di B con tutte le sue conseguenze. Battere l’Inter, invece, dopo il pari “incommentabile” di Torino e la sconfitta del Palermo, significa A senza più guardare ai rosanero, senza penare a Bologna. Allora sforzo che può essereultimo, non penultimo, nella sfida di domenica al Ferraris, anticipata dalla Lega Calcio alle 12.30. Non per poter andare al mare al pomeriggio, ma contemporaneità (per buon senso e richiesta palermitana, l’obbligo vale solo per l’ultimo turno) con Fiorentina-Palermo che il prefetto di Firenze ha spostato a pranzo causa passaggio del Giro d’Italia (ri-anticipata pure Chievo-Torino, granata ancora in ballo, ma non Siena-Napoli con toscani solo virtualmente retrocessi, mentre a Firenze ci sono malumori per la mancata contemporaneità con il Milan).

La società rossoblù non commenta e si adegua, è in vantaggio e non si danno vantaggi a nessuna delle tre più coinvolte nellabagarre. Testa all’Inter e tutte le energie dentro. «Turnover? Per cosa, per andare al mare?». Così ha detto Davide Ballardini in merito alle tre partite in una settimana. E anche, ieri: «L’aritmetica non è un’opinione». Matematica da conquistare. Quindi, il futuro. «Ora vado al mare», disse il tecnico nel maggio di due anni fa, quando stava per essergli preferito Malesani. Ancheil destino della panchina (tra permanenza dell’allenatore, raggiunto l’obiettivo fissato, e anche ipotesi hard circolanti come Zeman o il ritorno di Gasperini), insieme ad assetti societari (voce su PantaleoCorvino) e scelte su vari giocatori, potranno sbloccarsi ad A inchiodata.

Tanti punti da toccare, appena presi i punti (salvezza). Tuttavia, vale in primis quanto Ballardini ripete: «Essere squadra, l’interesse generale deve essere superiore a quello individuale. Vale anche per me, non conta cosa farò io, ma la salvezza del Genoa». Scacciare i cattivi pensieri, per potersi dedicare a quelli rivolti al futuro. Anticipata la sfida che può sancire lapermanenza in A, posticipate necessariamente varie valutazioni sul Grifone che verrà. Troppo ampio il divario fra le strategie in categorie differenti. Così come, è ovvio, nel caso di eventuali passaggi di proprietà, a cui però Enrico Preziosi ha anche di recente risposto: «Non ci sono offerte». E il presidente ha aggiunto: «Cambieranno tante cose, sono stanco di soffrire». Per prima cosa, smettere di soffrire in questo campionato, dopo il pranzo calcistico contro la rabberciata Inter, dalla sua alle prese con enormi in certezze sul futuro.

Centrare l’obiettivo che a tratti pareva sfuggire, per Ballardini, dovrebbe pesare sulla prossima stagione (solo Delneri sarà ancora sotto contratto). Come era stato peraltro per De Canio. Ma è vero che ci sono stati scricchiolii, ad esempio dopo Napoli e Atalanta. Tuttavia, anche un ulteriore crescendo finale potrebbe incidere. Dopo la mancata conferma di due anni fa, auspicata da più parti. E a confronto con il richiamo del nuovo o del suggestivo (vecchio o nuovo). Quindi il capitolo societario, anche in base a confermeomeno, riaffidamento a uomini che sono corsi al capezzale rossoblù in questa tribolata stagione, prima Rino Foschi e poi Fabrizio Preziosi. Ieri è circolata il nome di Corvino così come dalla Sicilia c’è il rumour su Sergio Gasparin.

Chiunque ripete, a ogni segnalazione del genere: non ora, non è ancora il momento, dopo la sicura A. Così perigiocatori, prestiti di rilievo come Borriello, Matuzalem, Vargas. Comproprietà come Immobile e Bertolacci. Rinnovi come per Moretti. Elementi corteggiati, vedi Antonelli, Kucka, Granqvist. Calciatori in mano come Acerbi, De Maio, Marchese. Giovani cercati quali Kramaric, Zuparic, Castillo. Altri cresciuti che potrebbero rientrare, ad esempio Perine Cofie. Insomma, tanti punti aperti. Prima, domenica, punti per il tema salvezza da chiudere.