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Libero – Paradosso Inter: devastante in attacco grazie alla difesa

Libero, però, vuole cancellare quell'etichetta di difensivista accostata in maniera errata ad Antonio Conte: ecco il pensiero del quotidiano

Matteo Pifferi

"Nei bar sport del Paese si dice che Antonio Conte sia un difensivista. Sarà perché gioca con il 3-5-2 e chiede agli esterni di abbassarsi in fase difensiva, fino a comporre una linea a cinque. Sarà quel che sarà, ma trattasi di un cliché. La somma prova contraria è il 3-0 inflitto al Milan nel derby che, oltre a scavare un solco di 4 punti sui rivali, porta a 57 le reti segnate dall’Inter in 23 partite di campionato". Apre così l'articolo di Libero in merito alle conseguente del derby: l'Inter ha il miglior attacco del campionato e aveva fatto meglio, dopo 23 giornate, solamente nel 1949/1950 e nel 1950/1951. Il nerazzurro è il secondo miglior attacco in Europa, dietro solamente al Bayern e meglio anche di PSG, Barcellona e Manchester United.

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Tattica Inter

"L’Inter del 3-0 al Milan è nata infatti nel 3-0 al Sassuolo dello scorso 28 novembre: quel giorno, un po’ per sabotare l’elaborato gioco dei neroverdi e un po’ per scelta di progetto, Conte abbandonò il 3-4-1-2 per tornare al 3-5-2 a baricentro basso, difesa aggressiva e feroci ribaltamenti del fronte. Prima di quella gara, la squadra aveva già raggiunto la media attuale di 2,5 reti a partita, ma incassava 1,6 gol ogni 90’: dopo quella partita ha mantenuto lo stesso rendimento offensivo, subendo però meno della metà dei gol (0,73)", aggiunge l'edizione odierna di Libero che poi esalta anche i singoli, a loro volta esaltati dall'idea tattica di Conte. "Lukaku, Lautaro e Hakimi, principali frecce (17 reti il primo, 13 il secondo e 6 il terzo: 36 totali su 57 in A), ma anche Perisic e Barella, sono infatti grandi corridori in campo aperto e difendendo con un baricentro più basso, hanno più metri di fronte a sé che alle spalle, e in questi metri, corrono, giocano e infine segnano. L’Inter si difende assorbendo l’energia altrui e riparte inclinando l’asse del campo verso la porta avversaria, trovando il gol con facilità. Quella vittoria col Sassuolo fu la svolta anche perché arrivò nonostante l’assenza di Lukaku", ricorda il quotidiano. L'Inter di oggi è nata a Reggio Emilia e ha tutto a disposizione per vincere lo scudetto.

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