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Inter sempre più italiana: da Sensi a Candreva, quanti segnali per Mancini. In futuro…

Italiani sempre più protagonisti nel nuovo corso nerazzurro

Fabio Alampi

Tra le novità della nuova Inter targata Antonio Conte va sottolineato il consistente aumento del contingente italiano: ai vari Candreva, Ranocchia, D'Ambrosio, Gagliardini, Politano, Padelli e Berni, questa estate si sono aggiunti Sensi, Barella, e Bastoni, oltre al rientrante Dimarco (destinato, però, a partire), i giovani Esposito e Pirola (aggregati ufficialmente alla Prima Squadra ma ancora in età da Primavera) e il prossimo acquisto nerazzurro, Biraghi. Uno zoccolo duro italiano che farà felice anche il ct Roberto Mancini che, come evidenzia Tuttosport, avrà un motivo in più per seguire l'Inter: "Negli ultimi anni non è capitato spesso che l'Inter mandasse segnali positivi in chiave azzurra. Troppo pochi gli italiani in maglia nerazzurra per rappresentare un bacino interessante per i ct della Nazionale. La prima di campionato con il Lecce dimostra che la tendenza sta cambiando. Anche Roberto Mancini può seguire con interesse la squadra guidata dal suo predecessore Conte".

SENSI E CANDREVA - "Le indicazioni più piacevoli sono arrivate da Sensi, autentico mattatore grazie al gol e a una prestazione esaltante. Lo incoronano pure le statistiche: nel primo tempo ha calciato quattro volte verso la porta del Lecce eguagliando il suo record in Serie A. Indice di notevole personalità al debutto a San Siro con la maglia nerazzurra. Un particolare che non ha stupito chi lo conosce bene grazie all'esperienza col Sassuolo. Il carattere è un'arma importante del centrocampista, subito diventato la chiave di Conte per dare ordine e brillantezza alla manovra. Al punto che, di fronte alla spettacolare esibizione di domenica sera, qualche tifoso in preda all'entusiasmo ha creduto di rivedere in Sensi movenze da Iniesta nerazzurro. [...] Ma le indicazioni positive in chiave azzurra non si fermano a Sensi. Completamente rivitalizzato Candreva, tirato a lucido come non si vedeva da anni. Fisicamente l'ex laziale è in forma smagliante. E tecnicamente ha inanellato cross precisi fino al capolavoro del tiro del 4-0. Mancini è un grande estimatore del numero 87: è stato proprio Candreva il primo acquisto dell'era Suning voluto dall'attuale ct prima della rottura del tecnico di Jesi con la proprietà cinese".

BARELLA, GAGLIARDINI E D'AMBROSIO - "Si attende il lancio definitivo di Barella, altro calciatore molto stimato da Mancini. La Nazionale potrà beneficiare di un rodaggio convincente del giovane calciatore sardo anche sul palcoscenico della Champions League. Possibile un rilancio di Gagliardini perché Conte non vuole rinunciare a giocatori con struttura fisica a centrocampo. Da questo punto di vista, l'ex atalantino pur con caratteristiche diverse può essere l'alternativa a Vecino. E potrebbe giocare spesso da centrale D'Ambrosio in attesa del rientro di Godin".

LA LISTA SI ALLUNGA - "L'elenco si allunga con l'arrivo di Biraghi, giocatore che ormai fa parte stabilmente del gruppo di Mancini. Più defilato al momento Politano, recentemente convocato dal ct in Nazionale, ma meno centrale negli equilibri nerazzurri con il passaggio al 3-5-2. Per la guizzante ala romana questa modifica tattica non è l'ideale. Domenica ha giocato dall'inizio Ranocchia, capitano dell'Inter al momento del ritorno di Mancini nell'autunno 2014. E il futuro azzurro può essere di Sebastiano Esposito, il baby attaccante che scalpita alle spalle di Lukaku e Lautaro. Mancini ha già dimostrato grande attenzione verso i giovani. Basta un segnale".

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