L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport esalta i meriti del Napoli e spiega come l'Inter, invece, abbia assistito quasi passivamente allo spettacolo dei partenopei. In mezzo al campo, scrive la "rosea", Kondogbia e Brozovic non sono stati in grado di arrestare Hamsik e Zielinski.
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Inter senza continuità. Brozovic e Kondogbia arrossiscono di fronte a Zielinski e Hamsik
La mediana nerazzurra non tiene il passo di quella partenopea e sia il croato che il francese sprofondano sotto i colpi continui degli avversari
NAPOLI FORMATO CHAMPIONS - "Se era una partita-verità, per il Napoli è stato un piacere ascoltarla. Almeno quanto per l’Inter è stato un tormento risentirsela sbattere in faccia. Per Lisbona, lunedì, partirà una squadra che ha tutto per vidimare e poi rilanciare le sue ambizioni in Champions League; da Napoli, ieri sera, è ripartita per Milano una squadra a pezzi. Nella testa, nel morale e nella classifica".
INTER, LA CONTINUITA' É UN MIRAGGIO - "Vinto, perso, vinto, pareggiato, vinto, perso. Immaginate il recente rendimento in campionato dell’Inter tracciato come in un elettrocardiogramma: roba da coronarie a pezzi, e infatti quelle dei tifosi nerazzurri non ne possono più. La continuità, questa sconosciuta: proprio l’unica qualità invece imprescindibile per non consegnare al vento frasi contenenti la parola Champions. Altre continuità, piuttosto: di quelle che lunedì possono far precipitare l’Inter, nella peggiore delle ipotesi, fino al 12° posto. Altro che terzo. Elenco lungo, e comincia dagli errori individuali: Ansaldi sull’1-0, almeno quattro giocatori sul 2-0, tutti i difensori sul 3-0. Poi la tendenza a squagliarsi in trasferta e l’abitudine di chiedere a Handanovic straordinari spesso inutili. E ancora: incongruenze tattiche che emergono lampanti, soprattutto nella transizione, contro squadre come il Napoli che hanno giocatori con qualità e caratteristiche ideali per smascherarle. Rimpiangere Medel fa ancora più male vedendo mezzali sballottate come Brozovic e soprattutto Kondogbia arrossire di fronte all’interpretazione del ruolo di Zielinski e Hamsik".
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