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InterSpac, Bertolino: “Ci ispiriamo al modello Bayern. Inzaghi ottimo allenatore”

Getty Images

Il popolare comico milanese, noto tifoso nerazzurro, fa parte del progetto di azionariato popolare promosso dall'economista Carlo Cottarelli

Fabio Alampi

Enrico Bertolino, popolare comico milanese e noto tifoso dell'Inter, ha parlato ai microfoni di Tuttosport del progetto InterSpac (che lo vede tra i primi protagonisti) e della stagione che attende la sua squadra del cuore: "Faccio parte di una chat – creata dall'architetto Stefano Boeri - chiamata Inter Nati. Sono coinvolti professionisti della sanità, politici, uomini di cultura. Ci siamo regalati le nostre figurine personalizzate. Esiste uno scambio di opinioni civile, senza insulti. E uno degli ultimi inserimenti è stato quello di Carlo Cottarelli".

L'ideatore di Interspac, progetto di cui ora anche lei fa parte.

"Il mio coinvolgimento è dovuto a Roberto Zaccaria, l'ex Presidente della Rai. Vogliamo mostrare l'appartenenza alla nostra squadra del cuore, restituendo parzialmente quanto ci ha dato. Il modello Bayern è di ispirazione, ma non siamo tedeschi, anche se da presenza simbolica si è trasformato in un qualcosa di molto interessante. Il calcio sta cambiando, quello padronale delle famiglie rischia di non essere più al passo con i tempi".

Cosa rappresenta esattamente per lei Interspac?

"Mi piace l'idea di esserci. È una chiamata alle armi. Le quote sono da 500 e 1000 euro, abbiamo rotto il salvadanaio e colto l'occasione. Non andremo da Zhang atteggiandoci da azionisti per impostare la campagna acquisti".

Le piace l'Inter attuale?

"Parto scettico, come tutti i nerazzurri, ma in modo scaramantico. Chiunque venga dopo Conte farà fatica: era stata creata una struttura a sua dipendenza. Inzaghi non ha questo profilo, ma è un ottimo allenatore, che ha portato la Lazio a grandissimi livelli. È un tecnico competente. E la competenza serve all'Inter, anche per fare squadra".

Chi è il suo calciatore preferito?

"Sottolineo lo spirito di Andrea Ranocchia, quello di una persona che sta al suo posto e che quando viene chiamata, risponde sempre presente. Da vecchio difensore apprezzo l'eleganza e lo stile di De Vrij. Barella avrà un futuro radioso, mi ricorda per la sua generosità i centrocampisti di tanti anni fa, quelli che faticavano tanto. Handanovic rimane un'icona. E adoro Lukaku, il sogno è che possa diventare la bandiera dell'Inter".

Le piace Calhanoglu?

"Un ottimo inserimento: è quello che potrebbe dare all'Inter, in un altro ruolo, quel tasso di qualità vacante dopo la partenza di Hakimi. Ora in fascia, seppur a sinistra, c'è Dimarco, un ottimo giocatore. Con lui Perisic, che quando è motivato fa cose importanti, quando non è, è un peso".

E del giovane Satriano?

"Una bella promessa, ma è un ragazzo che come Esposito dovrà maturare fuori. Possiede grande personalità, potrebbe essere importante in tante squadre. Basta che giochi. All'Inter il pubblico talvolta è un po' ingeneroso, sbagli due-tre volte, e vieni fischiato".

Cosa può e deve fare l'Inter in questa stagione?

"Può fare tutto. Deve giocarsela per le prime posizioni. Allegri non è tornato a Torino per vedere la Mole, ma per fare il suo mestiere: occhio alla Juventus. Non possiamo escludere l'Atalanta dalla lotta allo scudetto e attenzione alla Roma di Mou. I nerazzurri devono superare il girone di Champions anche per un fattore economico, noi azionisti lo pretendiamo (ride fragorosamente, ndr)".

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