Nelle ultime partite, Joao Mario, è stato relegato in panchina, ma, il tecnico Pioli non ha assolutamente eprso la fiducia in lui e, tra l'altro, conserva un ottimo rapporto con l’ex Sporting. Ineccepibile il suo comportamento alla Pinetina dentro e fuori dal campo, mai un gesto fuori luogo davanti alle esclusioni. Un esempio continuo di quanto il suo essere speciale sia dovuto alla sua normalità. Nonostante gli ultimi due mesi siano andati spegnendosi dal punto di vista delle prestazioni. Opta ha suddiviso il 2017 del portoghese in due macro-periodi. Le prime quattro partite – condite anche da due gol, tra cui quello decisivo a Palermo – e le successive otto. Il minutaggio medio è calato dai 57’ ai 48’. Gioca meno, è evidente, e di conseguenza sono diminuiti gol, assist, tiri, palloni giocati e passaggi riusciti. In controtendenza, a sorpresa, i contrasti e le palle recuperate. Quasi che la sua concentrazione nella suddetta fase di non possesso sia diventata la priorità. Segnale di intelligenza, di un giocatore che comprende quali sono i settori su cui lavorare per migliorare. E farsi trovare pronto, magari già a Crotone domenica pomeriggio. Un’altra tappa del suo ambientamento: dall’anno prossimo bisognerà avere una definizione precisa.
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Joao Mario: l’Inter e Pioli hanno piena fiducia in lui. Il portoghese, tra l’altro…
Nelle ultime partite, Joao Mario, è stato relegato in panchina, ma, il tecnico Pioli non ha assolutamente eprso la fiducia in lui
(Gazzetta dello Sport)
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