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Supercoppa, Chiellini: “Inter favorita, forse vince la Serie A. Ma una gara secca…”

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Il difensore bianconero ha parlato in conferenza stampa, insieme ad Allegri, alla vigilia della sfida contro i nerazzurri

Eva A. Provenzano

Giorgio Chiellini ha tenuto la conferenza stampa che precede la finale di Supercoppa italiana con l'Inter. Queste le parole del capitano bianconero che ha risposto alle domande dei giornalisti: «Era stata una partita equilibrata con la Roma, stavamo uno a uno. L'inizio del secondo tempo, sono situazioni che non devono capitare. Perché poi siamo stati bravi a ribaltare la partita ma due gol in cinque minuti vuol dire che a livello mentale ti sei assentato un attimo. Su questo dobbiamo crescere, era già capitato e rischi di buttare via punti decisivi per una stagione».

-Tu come stai, che vigilia è questa? 

Io sto bene, le feste di Natale sono state travagliate come tanti italiani. A livello di salute siamo sempre stati tutti bene in famiglia. Mi sono allenato e sto bene, dai priorità a certe cose. La mia famiglia non è ancora venuta fuori ma stiamo tutti bene. Sarà una finale di Supercoppa diversa dagli anni passati ma come era cominciata l'anno scorso con l'Atalanta, non partivamo da favoriti. Ma ho perso tante finali nelle quali partivamo da favoriti per gli episodi o qualcosa che c'era mancato. Sono contento che si giochi a San Siro, stadio bellissimo. Ci spiace non possa essere pieno di spettatori. Ma bisogna accontentarsi visto il momento e andiamo avanti. Siamo un po' tornati indietro con il covid. Ci aveva un po' illuso l'estate di poter tornare subito alla normalità. Ci adeguiamo alla situazione, l'importante è che si salvaguardi la salute di tutti. 

-Cosa cambia preparare una finale in cui non siete favoriti? Sei d'accordo sia favorita l'Inter? 

L'Inter viene dall'anno scorso e dall'ultima parte del 2021 dove è cresciuta e sta facendo bene quindi è un po' più favorita. Con grande serenità e lucidità l'Inter è la favorita per questa partita. Ma una partita secca è diversa. Può succedere di tutto. Paradossalmente quando non sei favorito c'è più attenzione e voglia di dimostrare di voler vincere il trofeo perché si può essere magari meno forti in un percorso a tappe di 38 gare. Ma vuoi dimostrare di valere gli avversari che hanno vinto il campionato e probabilmente lo vinceranno anche quest'anno.C'è quella carica in più sicuramente. 

-Hai avuto modo di parlare con Chiesa? 

Con lui ho parlato subito a caldo. Quando è passato abbiamo capito della gravità e gli sono stato vicino come un fratello maggiore, ma come gli altri. Non c'era neanche bisogno di dire niente di speciale. Avrà bisogno di aiuto nei prossimi mesi. Ma soprattutto quando sarà in procinto di rientrare.

-La Supercoppa può essere un click decisivo per la svolta?

Qualsiasi risultato non sarà decisivo. Se riuscissimo a vincere non mi aspetto che poi la squadra faccia venti vittorie di fila e ci sia un click, come non deve esserci se il risultato sarà negativo. Dobbiamo andare avanti con costanza ed equilibrio. Iniezioni di fiducia sono importanti: come non devi volare in alto dopo due vittorie, non devi volare in basso se il risultato è negativo. Dopo il pari con il Napoli eravamo affranti perché volevamo ripartire subito al meglio, ci vuole calma, bisogna sempre avere giusto equilibrio, andare avanti e lavorare. Raccogliere una volta meno e una volta di più. Ma con la giusta consapevolezza da fare le cose piano piano le raggiungi. 

-La squadra, dici, ogni tanto si assenta mentalmente dalla partita. Esiste una cura per questo problema? 

La comunicazione. Aiutarsi a percepire, ad essere svegli e attivi nella partita. Capita un momento di affaticamento nella partita, la comunicazione tra di noi può aiutare. 

-Ti aspettavi l'Inter così forte nonostante le partenze e ti aspettavi le vostre sofferenze?

Sulla prima domanda, chiedete a Bastoni cosa gli avevo detto ad ottobre, quando erano a 7 o 10 punti. Ho detto 'Basto, il campionato potete perderlo solo voi, ma di gran lunga". Sono stato un buon profeta. Il Milan sta tenendo botta, ma secondo me come rosa e tutte le varie situazioni sono i più completi. Sono giocatori che giocano 38 partite su 38 che non è di poco conto. Sono in una maturità, la vedo come la squadra più completa. Nella vita si può sbagliare, ma mi sembrava la favorita già a settembre. Per quanto riguarda noi la perdita di un giocatore come Cristiano è importante. Lui nascondeva dei problemi che tante squadre hanno. Mi aspettavo una stagione di sofferenza ma abbiamo la consapevolezza che con il lavoro i risultati si ottengono.

(Fonte: SS24)

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