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Juve, le intercettazioni: “Solo Calciopoli situazione così brutta. Ce la siamo creata noi”

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Dopo le dimissioni di tutto il Cda della Juve, si attendono quelle che saranno le decisioni della Procura. Intanto emergono le prime intercettazioni. 

Andrea Della Sala

Dopo le dimissioni di tutto il Cda della Juve, si attendono quelle che saranno le decisioni della Procura. Intanto emergono le prime intercettazioni.

«In 15 anni ricordo solo una situazione così brutta, Calciopoli. Lì ci davano addosso tutti, qui ce la siamo creata noi». A parlare così è Stefano Bertola, ex direttore finanziario della Juventus, in un’intercettazione ambientale del 22 luglio 2021 raccolta dal pool di magistrati dell’inchiesta Prisma che indaga sui conti del club dal 2018 al 2021. Oltre 3 ore di conversazione tra l’ex dirigente (che è tra i 16 indagati) e Federico Cherubini, a cena in un ristorante del centro (Cornoler), in cui secondo gli inquirenti il diesse dirà tutto ciò che è stato da loro ipotizzato nella richiesta di intercettazioni, anticipando anche «Il libro nero di Paratici» trovato nelle perquisizioni (datato marzo 2021). Commentando la verifica della Consob del 13 luglio, Cherubini racconta di aver detto a Paratici di aver «spinto troppo in là una modalità lecita», quella delle plusvalenze, è che per uscirne bisognava abbandonare quelle artefatte e tornare a quelle sane.

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Conversazione che confermerebbe il modus operandi della Juventus, che per la Procura di Torino ha alterato i bilanci per tre stagioni con plusvalenze fittizie e la «manovra stipendi», mensilità dilazionate e erratamente contabilizzate in epoca Covid. Per il diesse Paratici si sarebbe giustificato con la teoria che «mettere 4 o 8 in uno scambio è uguale, vammelo a dimostrare». Un sistema di cui tutti erano a conoscenza, a cominciare da Andrea Agnelli, come testimoniato da una mail di Bertola del 18 novembre 2020, indirizzata al presidente, in cui si dice che «Riduzione stipendi e plusvalenze sono operazioni chiave per la messa in sicurezza».

A supporto ci sarebbero pure le parole di Stefano Cerrato, attuale Cfo, che parla dello scambio Aké-Tongya col Marsiglia («Tanto la Consob la supercazzoliamo»), e poi con un revisore dei conti della memoria preparata per la Consob sullo scambio Pjanic-Arthur: «Penso che sarebbe opportuno dargli un riferimento di principio contabile o di qualcosa, cioè posso io supercazzolarli in modo più raffinato?». Per la Procura — che ha già firmato la richiesta di rinvio a giudizio: dovrebbe riguardare 13 persone —, il Covid c’entra fino a un certo punto, perché dei 300 milioni persi dalla Juventus solo la metà sarebbe imputabile alla pandemia. Dalle mail risulterebbe che Claudio Chiellini, fratello di Giorgio, ora al Pisa, fosse il contachilometri delle plusvalenze: dal 27 maggio al 30 giugno 2020 sarebbero stati fatti scambi per 66,3 milioni, che avrebbero consentito di non esporre un patrimonio netto negativo. Le richieste di rinvio a giudizio saranno notificate a breve: le accuse sono false comunicazioni sociali, ostacolo all’esercizio degli organi di vigilanza, aggiotaggio informativo e false fatturazioni per operazioni inesistenti.

Juventus Agnelli

La posizione degli indagati potrebbe aggravarsi perché nell’ultimo mese sono emersi altri elementi, tra cui delle side letter legate alla cessione in prestito con obbligo di riscatto per alcuni giocatori (come Cerri e Orsolini) che garantivano alla Juventus il riacquisto. In una mail si parla di «debiti residui di 30 milioni+agenti», che per i pm sono extra bilancio. C’è anche uno specchietto con i club con cui la Juve aveva debiti, in particolare l’Atalanta — col Genoa la più coinvolta: non è escluso che le carte possano essere trasmesse alle procure di competenza e ci possano essere risvolti sportivi —, confermati da Cherubini nell’interrogatorio (ha parlato di 6,7 milioni) e da un’intercettazione di Arrivabene («Sappiamo bene cosa dobbiamo all’Atalanta»). Infine una contabilità parallela con gli agenti pagati per mandati fittizi, con 8,5 milioni a scarico. In totale, alla Procura risulterebbero oltre 70 milioni fuori bilancio.

(La Gazzetta dello Sport)

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