Zdravko Kuzmanovic, ex centrocampista dell'Inter, ai microfoni de Il Posticipo ha ripercorso la sua esperienza in nerazzurro, iniziata nel gennaio del 2013: "Avevo fatto bene con lo Stoccarda, così l'Inter mi ha chiamato perché gli serviva un centrocampista e ho detto sì. Volevo tornare in Italia: avevo altre due o tre proposte, ma l'Inter era una grande occasione per me. È stato un po' difficile perché andavano e venivano tanti giocatori, c'erano stati anche tanti cambi in panchina. Con 30 giocatori forti in rosa non era facile giocare nell'Inter: se sbagliavi una partita quella dopo c'era un altro al posto tuo. È stata una grande esperienza, sono rimasto a Milano quasi per tre anni. È stato bello giocare con Zanetti, Cambiasso, Milito, Samuel, Stankovic: era una generazione d'oro".
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Kuzmanovic: “Inter fortissima, aveva l’obbligo di passare la fase a gironi. Ricordo che…”
Le parole dell'ex centrocampista nerazzurro
Pensa di essere arrivato all'Inter nel momento sbagliato?
"Sì. E mi dispiace per questo. Abbiamo giocato anche in Europa in quegli anni, però avremmo potuto e dovuto fare meglio. C'erano giocatori importanti, ma con tanti problemi. Però va bene così: il passato non si può cambiare ed io ripenso sempre con piacere a tutto quello che ho fatto nel calcio".
Lei è stato allenato da Stramaccioni, Mazzarri, Mancini: con chi si è trovato meglio?
"È stato Stramaccioni a portarmi all'Inter: si vedeva che era giovane, c'era tanta pressione intorno a lui, però era una brava persona e un ottimo allenatore. Mazzarri era un tipo tosto, molto forte tatticamente, era arrivato dal Napoli e anche per lui l'Inter era un bel salto. Mancini è un grande allenatore e lo conferma quello che sta facendo con l'Italia. Lui e Prandelli sono grandi mister: gli faccio i complimenti".
Come avete vissuto voi giocatori il passaggio da Moratti a Thohir nella stagione 2013-14?
"Noi eravamo calciatori e dovevamo pensare solo a scendere in campo. In quel momento io non ho dato peso a tutto quello che stava avvenendo intorno a me. Ho accettato quel cambiamento. Ero concentrato solamente sul campo come i miei compagni di squadra: non pensavamo ad altro".
Quali sono stati i suoi compagni più “vivaci” all'Inter?
"Sicuramente Icardi e Brozovic, poi c'era Guarin: erano tutti e tre un po' matti ma in senso positivo. Io facevo tanti scherzi a Ranocchia: ricordo con tanto piacere il tempo passato insieme ad Andrea. Il più “pazzo” era Cassano: scherzava sempre con tutti, in campo poi era forte forte. Sono stato davvero bene con Antonio, era un calciatore che faceva sempre la differenza. Giocare con Cassano è stato un piacere".
Che cosa ne pensa dell'eliminazione dell'Inter dalla Champions e dall'Europa?
"Sono molto triste. L'Inter ha una squadra fortissima e aveva l'obbligo di passare almeno la fase a gironi in Champions. Mi dispiace, la seguo con affetto ed è stato brutto vederla uscire così. Adesso bisogna concentrarsi sul campionato. La società ha fatto grossi investimenti, come Vidal, in attacco ci sono Lukaku e Martinez, poi Conte è un allenatore forte. L'Inter ha uno squadrone e deve portare a casa almeno un trofeo. Se non vincerà niente allora la stagione sarà sicuramente negativa".
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