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La lettera di Dani Alves: “Nessuno pianga per me. Sono il solito allegro figlio di…”

L'emozionante lettera del brasiliano dove spiega la sua sofferenza e le sue sensazioni dopo l'infortunio al ginocchio che gli farà saltare il Mondiale

Gianni Pampinella

È come una maledizione quella che si è abbattuta su Dani Alves, costretto a saltare il Mondiale in Russia per l'infortunio rimediato al ginocchio nella finale di Coppa di Francia contro il Les Herbiers. Il giocatore con una emozionante lettera pubblicata sul The Players' Tribune, spiega la sua sofferenza e le sue sensazioni: "Quando ho sentito dolore al mio ginocchio la mia anima si è spenta nel mio corpo, e ho capito fin dal primo istante che non sarei salito su quell’aereo per la Russia nel prossimo Mondiale".

"Subito dopo la partita negli spogliatoi i dottori del Psg mi hanno detto che avrei dovuto attendere qualche giorno per gli esami, ma nel mio cuore sapevo già che tutto fosse finito. Durante la festa per la Coppa di Francia appena vinta non ero triste, non volevo contagiare negativamente i miei compagni: ridevo e mi divertivo, ma chiunque poteva notare nei miei occhi che qualcosa, inevitabilmente, non andasse bene".

"Ho pianto solo una volta, quando ero da solo. E fatemi dire una cosa: non voglio che nessuno pianga per me. Non voglio che nessuno sia triste per me. Ho vissuto e sto vivendo il mio sogno, Dani Alves non andrà al Mondiale, ma sono comunque il solito allegro figlio di p*****a di sempre! Guarderò il Brasile in tv esattamente come facevo da bambino nella fattoria di famiglia, soltanto che questa volta la mia televisione sarà molto, molto più grande".

(Sky Sport)

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