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Lecce-Inter, Corvino: “Io e Marotta i primi al mercato, Ausilio voleva portarmi la borsa”

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Le dichiarazioni rilasciate dal direttore sportivo del Lecce alla vigilia della sfida contro l'Inter di campionato

Alessandro De Felice

Sarà un 'Via del Mare' delle grandi occasioni quello che si appresta ad accogliere l'Inter. Lo stadio di Lecce sarà tutto esaurito con oltre cinque mila biglietti venduti che vanno ad aggiungersi a 19.750 abbonamenti, il record per il club salentino.

"Mettiamo l’abito della festa e torniamo a far rumore. In Lecce-Pordenone due anni fa c’era un silenzio assordante. Con soltanto la moglie del presidente e mia figlia e i dirigenti, soli a fare rumore. Stavolta è tutto esaurito".

Parola di Pantaleo Corvino, leccese, direttore dell’area tecnica del club, che ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport.

"Il minimo che potevo fare per il mio territorio. Per il ritorno in Serie A. Dopo 600 partite (un record, la prima fu Lecce-Lazio 2-1) in A ci torno. Sempre con la carica di d.s. e supervisore del settore giovanile".

Oggi ritrova Beppe Marotta, a.d. dell’Inter. Vi accomuna l’esperienza. E la gavetta.

"Pensi che siamo partiti 30 anni fa. Lui al Varese, io al Casarano. Eravamo i primi ad aprire il nostro box al calciomercato".

E all’Inter c’è pure Piero Ausilio, come d.s..

"Quando ero a Firenze mi disse che voleva venire con me a portarmi la borsa. Oggi se la borsa la portano a lui sono felice".

Inter, proprietà straniera. Lecce, proprietà territoriale con l’avvocato Saverio Sticchi Damiani. Che differenze ci sono?

"Le proprietà straniere hanno più attenzione a investire sulle strutture, quelle nostrane sui calciatori. Sarebbe bello che le cose fossero alla pari. Sticchi Damiani lo sento più di mia moglie. Questa è una proprietà figlia del territorio che ha tanta passione. C’è la voglia di dare il meglio. Sullo stadio siamo intervenuti. Siamo sempre in evoluzione, abbiamo fatto una palestra nuova. Allo stadio, partendo dagli spogliatoi, vogliamo aprire uno store e un museo. C’è la voglia di creare risorse pensando al presente e lavorando per il futuro. Con un club che punta sulle attrezzature, ma pure sugli uomini".

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