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Leonardo: “Ronaldo? Con la Francia doveva giocare Edmundo. Arrivò mezz’ora prima della finale”

L'ex tecnico di Inter e Milan era ospite questa sera a Epcc

Andrea Della Sala

Ospite della trasmissione di Alessandro Cattelan, EPCC, questa sera c'è l'ex tecnico di Milan e Inter Leonardo. Il brasiliano, campione del mondo con il Brasile, ha anche ricoperto il ruolo di dirigente al Psg. Queste le sue dichiarazioni:

BRASILE - "Mai stati eliminati da un Mondiale, il Brasile sempre presente. Dispiace per l'Italia, ma può essere una scossa. C'è la Neymar mania, in attacco il Brasile è molto giovane, dietro molto maturi. Neymar secondo me ce la farà ad esserci".

USA '94 - Il ricordo più bello è l'arrivo in Brasile. Quattro caccia ci hanno scortato e abbiamo fatto un giro a Recife, c'era una marea di gente. Recife, Brasilia dal presidente, San Paolo, Rio... 24 ore su un camion a salutare. Erano 24 anni che non si vinceva, mancava questo titolo. E' stata una festa incredibile.Poi abbiamo perso la finale con la Francia, è stato difficile.

RONALDO - La preparazione della partita è stata assurda. Ronaldo ha avuto un problema dopo pranzo mentre dormiva, siamo stati tutti coinvolti. Lui non si ricordava di nulla, è stato tutto surreale. Poi glielo hanno raccontato e si è deciso di non farlo giocare, va in ospedale, fa tutti gli esami, arriva allo stadio mezz'ora prima della gara. Doveva giocare Edmundo, poi ha saputo che avrebbe giocato Ronaldo. Hanno ritirato il patentino del medico, non ha più potuto lavorare, per me non avrebbe dovuto giocare. E poi abbiamo perso 3-0...

SAUDADE - Da noi è un sentimento positivo, non è la nostalgia triste, un sentimento verso il nostro Paese che hai anche quando sei felice. Io ce l'ho perenne, mi sento un traditore, ho più anni all'estero che in Brasile. Sono qua in Italia da tanti anni. 

MATRIMONIO - Ero Nyon per il sorteggio di Champions, chiama Alciato e c'era Anna in trasmissione. Dissi non mi fai domande, te la faccio io: Vuoi sposarmi?

GIAPPONE - Due anni al Valencia, poi due al Giappone, mi ha sempre affascinato l'Oriente. C'era gente più grande di me. E' stata un'esperienza meravigliosa, ho capito come gestire una società. Lingua? Memorizzavo qualche frase e le dicevo dopo le partite, così pensavano che sapessi il giapponese. 

(Sky Sport)

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