Da loro ci si può aspettare tutto. Dalla grande giocata che risolve la partita al momento di pazzia che ti cambia, in negativo, la gara. Sono i sicuri protagonisti della stracittadina, finalmente arrivati nella squadra del loro cuore, anche se prima hanno giocato nell’altra, quella tanto odiata. Loro sono Antonio Cassano e Mario Balotelli, e sono pronti a regalarci un derby “da matti”. La scintilla, buona o cattiva che sia, li accomuna: dal cilindro possono tirare fuori qualsiasi cosa in qualsiasi momento. Spesso però hanno fatto uscire il loro lato peggiore, quello delle “Cassanate” e “Balotellate”, che per anni hanno fatto dubitare sulla possibilità di diventare grandi giocatori. Ora sembrano esserci riusciti, nello stesso momento, nonostante la differenza d’età.
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Libero – Balo e Cassano, i bad boy che possono infiammare il derby…
Da loro ci si può aspettare tutto. Dalla grande giocata che risolve la partita al momento di pazzia che ti cambia, in negativo, la gara. Sono i sicuri protagonisti della stracittadina, finalmente arrivati nella squadra del loro cuore,...
Perché loro due sono sempre stati simili, sono stati da subito accomunati. L’Inter come punto in comune in gioventù, Antonio che si è fatto conoscere al grande pubblico con uno splendido gol ai nerazzurri di Lippi, stop di tacco e doppio dribbling su Blanc e Panucci, Mario che invece nell’Inter è cresciuto, segnando gol a raffica nelle giovanili. Simili, quasi uguali, a partiredalla sfrontatezza. Immaginatevi un 17enne che arriva in prima squadra, la timidezza e l’emozione di giocare con gente più grande, magari titolari in serie A, dovrebbero bloccare le gambe e la testa. Loro invece no, arrivano e già in allenamento saltano tutti i compagni, li scherzano, magari con tunnel in serie, magari con qualche sfottò, «Hai le gambe aperte come tua madre», come disse Antonio a Luigi Garzya, suo compagno al Bari.
Poi ci sono i litigi con compagni, allenatori, presidenti, arbitri, anche questi all’ordine del giorno. Qui forse Antonio ha dato il meglio, passando dagli insulti pesanti, con Garrone apostrofato come »Vecchio di m.», all’ironico, con l’imitazione di Capello, fino alla scenata madre, spesso contro gli arbitri, tra le corna a Rosetti e «Ti aspetto fuori» a Pierpaoli dopo due espulsioni. Balo si è limitato a litigare negli spogliatoi, con Materazzi e non solo ai tempi dell’Inter, con chiunque al City, fino agli spintoni con Mancini. Il meglio di sè invece Mario lo ha dato fuori dal campo, tra freccette ai ragazzi delle giovanili, scacciacani usate in centro a Milano, litigi con i vigili e case incendiate. Simili, dicevamo, anche nell’essere “voltagabbana”. Perché sono entrambi passati dalla squadra odiata, andandosene male, Mario con la maglia buttata per terra, Antonio con continue richieste di cessione.
Passati poi dall’altra sponda del Naviglio si sono scordati di tutto quanto successo prima: «Dopo il cielo, sopra il cielo, c’è l’Inter», secondo Antonio, «Se segno nel derby esulto», le parole di Mario. Per questo domani saranno accomunati anche dai fischi, che pioveranno copiosi dalle tribune di San Siro. Ma questa è solo una faccia dei due campioni, la sregolatezza che spesso si accompagna al talento. Talento di cui Cassano e Balotelli sono dotati in grande misura. Non è un caso se la scorsa estate sono stati loro i trascinatori dell’Italia agli Europei. A parlare per loro sono i numeri: sette gol con otto assist per FantAntonio, la sua migliore stagione dal 2010, quattro reti in tre partite per SuperMario dal suo arrivo in rossonero, una media stratosferica (in gol ogni 68’), anche se ovviamente destinata a scendere. Ma le statistiche da sole non spiegano l’impatto dei due giocatori sulle rispettive squadre.
Sono diventati immediatamente leader, trascinatori, in ambienti comunque non facili. I compagni nei momenti difficili si affidano a loro, ben sapendo che dal nulla possono creare qualcosa. Allora facciamo anche noi come i loro colleghi, affidiamoci ad Antonio e a Mario, con la speranza che domani sera ci facciano divertire. Le grandi sfide con tante pressione di solito si traducono in orrendi 0-0, stavolta noi vrediamo in loro: tirate fuori un coppo di tacco, un tunnel, un dribbling, qualcosa che faccia esaltare i tifosi e ci possa far divertire.
Siamo tutti nei vostri piedi, anche perché se dovessimo sperare nella vostra testa saremmo messi male. Fateci vedere che finalmente siete diventati grandi, confermate che i numeri (che parlano di zero cartellini per entrambi, nonostante la squalifica di due giornate per Cassano) non mentono, che finalmente avete trovato la vostra dimensione. Vogliamo vedere un derby da matti, e chi meglio di loro ci può accontentare?
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