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Libero – I calciatori in pensione, tra stipendi normali e problemi fisici: altro che…

Meno facile del previsto la vita per chi smette di giocare

Marco Macca

Difficile da credersi, eppure è così: la realtà dei calciatore, soprattutto quelli in pensione, non è così favolosa come si pensi. O almeno per la stragrande maggioranza di solo: come riportato da Libero, infatti, solo il 5% degli ex giocatori riesce a vivere di rendita. Gli altri devono arrangiarsi, tra pensioni normalissime e vite da reinventare. Scrive Libero:

"Quando si pensa al lavoro del calciatore vengono subito in mente stipendi milionari e una sicurezza economica che dura per tuttala vita,ma la realtà dei fatti non è così. O almeno per la stragrande maggioranza di chi ha giocato a calcio per professione. Infatti in Italia al momento solo il 5% dei giocatori a fine carriera si ritrova da parte un gruzzoletto milionario,mentre il restante 95% si trova costretto a sbattersi per costruirsi il futuro. Incredibile, è vero, eppure è questa ad oggi la fotografia della realtà “scattata” dall’Associazione Italiana Calciatori (AIC). E cosa fa quel 95% che non può vivere di rendita? Sempre secondo le stime dell’Aic, l’80% dice di rimanere nel mondo del calcio, ma la maggior parte di loro lo fa su base volontaria, senza percepire alcuna remunerazione. Gli altri invece si reinventano completamente, cambiando ambito e intraprendendo nuove carriere: da chi si lancia nel mondo dell’imprenditoria a chi invece cerca un’occupazione “normale” che gli consenta di portare a casa uno stipendio in attesa della pensione".

Ma c'è di più: molti dei giocatori accusano gravi problemi fisici:

"Stando sempre a quanto illustrato dall’Assocalciatori,difatti,oltre il 40% degli ex giocatori lamenta gravi problemi di salute, principalmente invalidità a caviglie e ginocchia e alcuni di loro (soprattutto coloro che hanno dovuto chiudere la carriera a causa di un infortunio) soffre di ansia,depressione e disturbi del sonno. E tutti questi fattori aumentano le difficoltà del reinventarsi e allo stesso tempo aumentano anche la necessità di avere una fonte di reddito dato che le cure costano. La vita del calciatore, dunque, da gabbia dorata per molti diventa gabbia e basta".

(Fonte: Libero)

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