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Libero – Inter defraudata di otto punti. Intanto Thohir pensa alla linea verde…

L’Inter non ci sta. La lista degli errori arbitrali si è allungata di due nuovi episodi nel posticipo contro il Chievo, il fuorigioco inesistente sul 2-1 di Nagatomo e il rigore non fischiato a Botta nel finale. E il dossier nerazzurro...

Francesco Parrone

L’Inter non ci sta. La lista degli errori arbitrali si è allungata di due nuovi episodi nel posticipo contro il Chievo, il fuorigioco inesistente sul 2-1 di Nagatomo e il rigore non fischiato a Botta nel finale. E il dossier nerazzurro continua ad aumentare, così come la rabbia di società, giocatori e tifosi. Ovvio, ci sono anche episodi a favore, come un tocco di mano di Rolando in Atalanta-Inter o la mancata espulsione di Taider a Bologna-Inter. Però l’elenco dei torti si allunga. Il primo contro la Roma, il 5 ottobre scorso, quando Tagliavento concede un rigore nonostante l’intervento di Pereira su Gervinho avvenga fuori area. Si prosegue poi con il Torino, la domenica successiva, l’arbitro è Doveri: Handanovic viene espulso dopo 8’per fallo da rigore evidente ma senza chiara occasione da gol. 

Contro l’Atalanta inizia la striscia di penalty non fischiati (e l’Inter non ne riceve uno dall’8 maggio), Yepes trattiene Samuel ma per Rizzoli non c’è nulla, così come nel contatto tra Stendardo e Icardi. Si continua nella sfida con il Livorno, Palacio e Nagatomo atterrati da Luci e Mbaye, anche qui però Peruzzo non fischia. A Bologna invece a far storcere il naso sono i soli 2 minuti di recupero nel finale, quando da regolamento sarebbero stati almeno 4.

A San Siro i rigori diventano un tabù, se ne accorge anche Alvarez contro il Parma quando Acquah lo stende in area senza che Valeri alzi un sopracciglio. Il 15 dicembre è di nuovo Tagliavento: espulsione fiscale di Alvarez per doppiaammonizione (Mertens non sanzionato per un fallo simile), penalty non concessi a Palacio e Taider. Rigori non fischiati contro Milan (Zapata su Palacio), Lazio (Dias su Rolando), fino a lunedì con gli episodi di Nagatomo e Botta, per un totale di 8 punti mancanti secondo i calcoli interisti.

Intanto Erick Thohir continua nel percorso di rivoluzione della rosa, confermando l’addio ai senatori a fine stagione: «Il mio giocatore ideale - ha spiegato al portale indonesiano Vivanews - ha 24/26 anni. Ciò non significa che gli eroi del Triplete non siano apprezzati, ma servono anche giocatori più giovani. Serve pazienza, per i prossimi 2-3 anni sarà difficile tornare in alto».