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L’Inter può continuare a sognare. Napoli ko, è arrivederci Juve…

Andrea Sorrentino de La Repubblica fa un’analisi approfondita sulla gara di ieri sera tra Inter e Napoli: “C’è un enorme semaforo verde sul cielo del campionato, il fondato sospetto è che tra poco verrà ricoperto di sciarpe...

Francesco Parrone

Andrea Sorrentino de La Repubblica fa un'analisi approfondita sulla gara di ieri sera tra Inter e Napoli"C’è un enorme semaforo verde sul cielo del campionato, il fondato sospetto è che tra poco verrà ricoperto di sciarpe bianconere. Ormai ci siamo. Il Napoli cade a San Siro e si vede franare addosso ogni illusione, è la sua quinta sconfitta, la seconda consecutiva in trasferta: è il via libera alla Juventus, che oggi può andare a +9 e arrivederci a tutti, ma anche la Roma può riaprire la lotta per il secondo posto e a questo punto anche l’Inter può continuare a sperare nel terzo. Effetto domino garantito dal 2-0 di un’Inter micidiale, che volge a suo favore ogni episodio contro un avversario cui l’assenza di Higuain pesa in ogni modo: tattico, tecnico, psicologico, persino sentimentale.

Acquattata nel fogliame sul possesso palla del Napoli, cinica oltre ogni dire nel ripartire in campo aperto, insomma cholista nell’anima e nell’atteggiamento, l’Inter si prende la partita nel primo tempo e non la molla più, anzi la difende con il sigaro tra i denti nella ripresa, senza rischiare nulla, merita i tre punti in una serata perfetta, rigata solo dagli ululati razzisti dei soliti gentiluomini della Nord a Koulibaly, di cui pare che la procura federale abbia preso nota. Nella sua stretta di mano a Sarri dopo le polemiche di gennaio, Mancini cela il pungiglione di una strategia che è vincente fin dai primi palpiti, e ricorda quella classica dell’Atletico Madrid del Cholo Simeone: attendere nella trequarti, rubar palla con la cerniera al titanio Medel-Kondogbia e via di gran carriera alle spalle dei difensori avversari, perché davanti ci sono attaccanti di talento e stasera hanno pure la luna buona. Eppure il gol dell’1-0 arriva con gli ospiti schierati, ma molli nel pressing su Medel che può scucchiaiare il lancio per Icardi alle spalle di tutti, ma con mezza figura in fuorigioco che una moviola in campo avrebbe evidenziato e che provocherà le proteste del Napoli: in ogni caso il controllo di destro e pallonetto di sinistro di Maurito su Reina è splendido, e gli statistici sostengono che si tratti del settimo gol di Icardi nei suoi ultimi 9 tiri in porta, un mostro.

Il Napoli conduce la partita col suo reticolo fittissimo di passaggi a corta e media gittata, Hamsik e Allan menano le danze con entusiasmo, ma l’Inter è eccellente nel chiudere col sacrificio collettivo e gli ospiti non trovano mai l’imbucata: Gabbiadini non è il Pipita ma i compagni neppure lo cercano, perché proprio non lo “sentono”, e lui si immalinconisce presto. Napoli al tiro solo da fuori area, cioè la zona che l’Inter concede, ma Hamsik (23’) e Allan (30’) trovano Handanovic. Quando però nelle ripartenze si scatena il tridente balcanico dietro Icardi (Brozovic sensazionale, Jovetic con le gambe di nuovo freschissime) il Napoli vacilla e rischia al 38’ (Jovetic sinistro al volo, centrale) e al 39’ (Jovetic-Brozovic-Perisic tuffo di testa a lato), poi crolla al 44’, cioè quando fa più male, in contropiede magnifico sull’asse Jovetic-Icardi, assist per Brozovic e 2-0 a tu per tu con Reina. Sarri proverà a cambiare tutta la catena di sinistra (Conte in tribuna non ha grandi segnali da Insigne, bloccato da D’Ambrosio) ma ne cava poco: l’unica occasione è un destro volante di Callejon (8’) fuori di un’unghia, ma al 15’ è Koulibaly a dover salvare sulla linea il 3-0 di Jovetic. Il Napoli di un paio di mesi fa, e con Higuain là davanti, avrebbe provato fino al termine ad accorciare e a crederci: questo, un po’ più triste e sconsolato, capisce presto che non è aria, e accetta il suo destino. Ciao Juve, puoi andare".

(Fonte: Andrea Sorrentino, La Repubblica 17/04/16)