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Livaja, futuro complicato dalle sue bravate. Tornerà  all’Inter, ma i suoi limiti…

Marko Livaja, attuale attaccante dell’Atalanta in comproprietà con l’Inter, negli ultimi tempi è finito un po’ nel dimenticatoio, dopo essere partito bene ed aver comunque dimostrato buonissime qualità e potenzialità ad alti livelli. ...

Dario Di Noi

Marko Livaja, attuale attaccante dell’Atalanta in comproprietà con l’Inter, negli ultimi tempi è finito un po’ nel dimenticatoio, dopo essere partito bene ed aver comunque dimostrato buonissime qualità e potenzialità ad alti livelli.  Il giovane centravanti (classe '93) lanciato in prima squadra da Andrea Stramaccioni e ceduto ai bergamaschi ad inizio 2013 nell’affare Schelotto, per varie vicissitudini (legate soprattutto al comportamento) è finito totalmente ai margini della rosa atalantina e continua a non trovare spazio: a causa delle sue "bravate", il giovane croato sembra davvero aver sprecato un’occasione in quel di Bergamo, complicando (e non poco) il suo destino futuro.

Quello che pare certo è che Livaja, a fine stagione, tornerà all’Inter, ma in realtà è ancora difficile capire cosa possa decidere di fare la società nerazzurra con il suo cartellino. Il ragazzo ha dimostrato comunque buone doti sul campo ma, allo stesso tempo, altrettanti clamorosi limiti che hanno e stanno fermando la sua crescita personale. Questa l’analisi sul suo caso raccontata da TuttoMercatoWeb:

"Un anno fa Marko Livaja sembrava pronto per emergere in tutta la sua potenza. Un'esuberanza e una freschezza atletica che parevano doti naturali, in grado di donargli una grande carriera. Anche e soprattutto con il passaggio, quasi obbligato, all'Atalanta, a fare da spalla a German Denis. La doppietta alla Roma, d'altronde, poteva apparire come un segnale, due gol sotto la neve, con una forza poi dimostrata durante l'arco di tutti i novanta minuti. Invece, a dodici mesi dall'exploit, quel che è rimasto di Livaja è decisamente poco. Due gol in campionato, qualche spunto qui e là in estate (come al Trofeo Bortolotti) e qualche esclusione di troppo, che già a gennaio ha influenzato - negativamente - sulla voglia di rimanere in nerazzurro dell'attaccante croato. Livaja avrebbe voluto raggiungere il proprio fratello al Catania, oppure a Bologna, in un ipotetico scambio con Rolando Bianchi. Così la comproprietà con l'Inter è sembrata più una costrizione che un vantaggio, nonostante nella passata stagione sembrava ci avesse guadagnato l'Atalanta, nello scambio con Schelotto. L'imperfetto è d'obbligo, perché è vero che la valutazione (3,5 milioni più metà Livaja) è decisamente alta per il Levriero, ma gli atteggiamenti del croato, tra il pugno a Radovanovic, l'indisponenza in campo e fuori (accentuata soprattutto all'andata dopo il Sassuolo), le risposte a Colantuono e, infine, il rifiuto di scaldarsi domenica a Udine, formano un bel fascicolo che l'Atalanta non è più disposta a ignorare. Così i nerazzurri hanno deciso di lavare i panni sporchi in pubblica piazza, dopo le tante richieste sul perché non venisse (o quasi) mai schierato titolare. Vero è che Denis rimane l'uomo simbolo della squadra, ma Livaja rappresentava un capitale. Svalutato completamente e che, a giugno, ritornerà all'Inter. Senza, probabilmente, grandi plusvalenze finanziarie. Ed è un peccato per un attaccante che non ha ancora compiuto 21 anni ma che ha dimostrato sia le proprie potenzialità che tutti i limiti che potrebbero frenarne la crescita".