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Longhi: “Ecco le certezze dell’Italia. Raspadori? Se ci affidiamo a lui…”

Longhi: “Ecco le certezze dell’Italia. Raspadori? Se ci affidiamo a lui…”

Le parole del noto giornalista a proposito della selezione azzurra a poche ore dal debutto agli Europei

Daniele Vitiello

Il giornalista Bruno Longhi a TMW Radio, durante Maracanà, ha parlato dell'esordio della Nazionale di Roberto Mancini a Euro 2020. Queste le sue considerazioni: "21 anni fa si giocò con la Turchia, vincemmo con i gol di Conte e Inzaghi. E quell'Europeo rischiammo di vincerlo, poi il golden gol di Trezeguet ci tolse quel sogno. L'Olimpico ci ricorda poi l'unico trionfo del '68. Le certezze sono le 27 partite vinte e le ultime otto senza prendere gol. Il dubbio è affrontare squadre di livello che abbiamo affrontato molto poco in questo periodo. Questi sono i dubbi che ci trascineremo finché non affronteremo le grandi. Le certezze poi ci arrivano anche dal gioco espresso da questa Nazionale".

Chi potrà essere protagonista?

"Se ci affidiamo a Raspadori non ci fidiamo molto dei nostri attaccanti. Non abbiamo Lewandowski o Benzema, neanche Kane, dobbiamo anche pensare che questi ragazzi facciano il loro. Il ragazzo ha qualità ma è ancora poco. Potrebbe essere il Paolo Rossi, ma ci andrei con i piedi di piombo. Aspettiamo il debutto, poi l'Italia capirà la sua dimensione".

Quale la sua favorita per Euro 2020?

"Il Belgio è primo nel ranking Fifa, è una squadra fortissima e giocherà senza De Bruyne e altri, ma quando guardi la Francia che ha Kanté e Pogba, oltre a Mbappè, devi considerarla come favorita. Io credo che l'Italia possa essere tra le favorite che possono scalzare l'Italia dal trono".

Chi sarà il bomber del torneo?

"Dipende da chi andrà avanti, ma Ronaldo, Lewandowski, Kane e Mbappè. E speriamo anche Immobile, che ha soffiato la Scarpa d'Oro proprio al polacco".

L'obiettivo minimo per la Nazionale?

"Arrivare tra le prime quattro, ma poi arrivare quarto o terzo non ti va più bene. Nel 2000 arrivammo a un pelo dalla vittoria, poi piovvero critiche da tutte le parti".

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