Intervenuto ai microfoni di Tuttosport, Andrea Maldera, tattico dell'Ucraina di Andriy Shevchenko, ha analizzato così la sfida di questa sera tra l'Inter di Antonio Conte e la Juventus di Andrea Pirlo: «Vedendo la Juventus di questi mesi, il modo di giocare di Pirlo è meno legato a giocate predefinite rispetto a quello di Conte, che ama ripetere certe situazioni in maniera sempre più qualitativa e con velocità d’esecuzione superiore. Andrea è un po’ meno rigido, si basa più sui principi che sugli schemi».
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Il tattico Maldera: “Pirlo può anticipare le mosse di Conte. Ma l’Inter colpirà se…”
Le parole del tattico dell'Ucraina
Pirlo, avendo avuto Conte come tecnico, può avere vantaggi?
«Sì, perché il punto di forza delle squadre di Conte è l’identità forte. Il 3-5-2 dell’Inter, Andrea lo ha vissuto da giocatore e certi meccanismi li conosce perfettamente. Un esempio? Lo sviluppo offensivo dell’Inter ricalca quello della Juventus in cui Pirlo giocava e Conte era l’allenatore. Andrea può anticipare alcune mosse dei nerazzurri alla sua squadra».
Quale sarà la chiave tattica della Juventus?
«Creare disordine all’Inter, che è una squadra molto forte fisicamente e nei duelli individuali. I bianconeri non devono dare punti di riferimento».
Nella pratica?
«In fase difensiva l’Inter difende a cinque e difficilmente “rompe” la linea. I due esterni di centrocampo si abbassano all’altezza dei tre centrali. Il 3-5-2 diventa un 5-3-2 e ciò significa che in mezzo al campo ha soltanto i tre centrocampisti. La Juventus dovrà tenere i suoi esterni molto alti per abbassare i “quinti” nerazzurri, cioè Hakimi e il laterale di fascia opposta, e cercare la superiorità numerica con gli inserimenti di Ramsey o di un’altra mezzala. I bianconeri in fase offensiva dovranno aver pazienza, cercando di far girare la palla da destra a sinistra fino a quando i tre centrocampisti dell’Inter non avranno perso certe distanze, con l’obiettivo di crearsi degli spazi centrali tra le linee per Ronaldo. CR7 e Morata dovranno giocare in verticale, non uno di fianco all’altro, per risultare più velenosi alla difesa dell’Inter».
Mentre la squadra di Conte come può sorprendere la Juventus?
«Innanzitutto con le ripartenze, perché l’Inter tiene Lukaku e Lautaro centralmente anche in fase difensiva. Una volta recuperata palla, i nerazzurri vanno subito in verticale e si possono creare dei “2 contro 2”. La Juventus dovrà lavorare bene sulle chiusure preventive ed essere subito aggressiva su Lukaku e Lautaro».
Altre soluzioni dell’Inter?
«Gli inserimenti delle mezzali. La squadra di Conte in fase offensiva alza i due quinti di centrocampo (Hakimi e l’esterno opposto) per garantire ampiezza. Il gioco passa da Lukaku e Lautaro, che si muovono centralmente, poi di volta in volta una mezzala fa gioco e l’altra si inserisce. Se i terzini bianconeri staranno stretti, cioè più vicini ai propri centrali, Hakimi e l’altro esterno avranno libertà di crossare per Lukaku e Lautaro. Se, invece, i laterali juventini staranno larghi, l’Inter potrà colpire con l’inserimento delle mezzali».
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