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Mancini ci ripensa: il tecnico punta al rinnovo, ecco perché. Nel mirino ci sono due record…

Il tecnico nerazzurro, dopo l'ingresso del Suning in società, sembra molto più disteso e presto si potrebbe discutere del suo rinnovo di contratto.

Alessandro De Felice

Qualche settimana fa si respirava un clima di tensione, adesso le cose sembrano essere migliorate tra l'Inter e Mancini, rincuorato dal passaggio di proprietà della società nerazzurra dalle mani di Thohir a quelle di Zhang Jindong. L'edizione odierna di TuttoSport fa il punto della situazione e spiega come il tecnico jesino sia deciso di continuare sulla panchina del club di corso Vittorio Emanule:

NEL MIRINO C'É IL RECORD - "Lascia? Magari raddoppia. Roberto Mancini, dopo un iniziale disorientamento per l'evolversi della trattativa fra Erick Thohir e il Suning Commerce Group, ha riposto nel cassetto i pensieri nebulosi sul proprio futuro e ha messo nel mirino un nuovo obiettivo: rimanere all'Inter oltre il 30 giugno 2017, prolungando il contratto almeno di una stagione per puntare al record di panchine della storia del club nerazzurro al momento detenuto dal mago Helenio Herrera. Ma rimanere, non avrebbe solamente un valore statistico. Mancini vuole tornare nella storia dell'Inter anche per nuovi successi, magari come primo sotto la gestione straniera del club, visto che dall'ingresso di Thohir l'Inter non è ancora riuscita a vincere alcun trofeo. Mancini vuole vincere e la potenza finanziaria del SCG può aprire nuovi scenari nel mondo nerazzurro. Inoltre l'allenatore non ha voglia di plasmare una squadra come successo nel quadriennio '04-08 e lasciare poi che un Mourinho di turno raccolga e si goda i frutti del suo lavoro.

UNA STORIA GIA' VISTA - "In fondo Mancini ha vissuto sulla propria pelle il passaggio di proprietà da un magnate straniero "di nicchia" a uno ancor più ricco. Il Manchester City nel 2007 fu acquistato dal thailandese Thaksin Shinawatra, ma fece il salto di qualità col ben più ricco emiro Mansur bin Zayn Al Nahyan che comprò il club nel 2008. Mancini fu chiamato nel dicembre 2009 e sfruttò i grandi investimenti: prima riportò la squadra in Champions e nel '11-12, dopo 44 anni, vinse la Premier League. Insomma, Mancini sa cosa può significare il passaggio da un ricco magnate a un colosso economico come l'azienda cinese di Zhang Jindong.

 CON SUNING SI PUO' - "Mancini fin da quando è tornato nell'autunno 2014 si è buttato a capofitto nell'avventura nerazzurra, si è speso nella campagna acquisti chiamando i vari giocatori per convincerli e, dopo aver riflettuto nelle ultime settimane sul futuro, ha iniziato a lavorare per la prossima campagna acquisti gomito a gomito con Gardini e Ausilio. Non è un mistero: l'allenatore stava pensando se proseguire o meno con l'Inter; il feeling con Thohir non era più al top: il tecnico sperava in investimenti mirati già a gennaio per rimanere in zona scudetto; il presidente non aveva gradito il calo di inizio 2016 e le bocciature di alcuni giocatori voluti espressamente da Mancini sia a gennaio 2016 che in estate. Se il tycoon avesse ceduto solo una quota di minoranza, questo giugno sarebbe stato caldissimo sulla linea Milano-Giacarta. Invece il cambio di rotta e il colloquio avuto mercoledì a Bologna con Gardini e Ausilio sembra aver riportato il sereno e convinto il tecnico ad andare avanti, deciso. Talmente tanto che adesso Mancini non vorrebbe rimanere a lungo col contratto in scadenza. Ha capito che col SCG, soprattutto dai mercati del 2017, l'Inter può tornare a dire la sua, può davvero ridurre il gap con Juventus, Napoli e Roma e vedere non solo la Champions, ma anche lo scudetto. Mancini aspetta di parlare con i nuovi proprietari e capire se ci siano i margini per allungare il matrimonio, visto che le ambizioni di entrambi sono simili: riportare l'Inter al vertice".

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