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Mancini, i cinesi non scherzano. Petrescu silurato per un motivo, ma poi…

Roberto Mancini può stare sereno per il momento, ma sicuramente i segnali che arrivano dalla Cina avvicinano Zhang Jindong, il padrone di Suning, a molti presidenti italiani.

Lorenzo Roca

Roberto Mancini può stare sereno per il momento, ma sicuramente i segnali che arrivano dalla Cina avvicinano Zhang Jindong, il padrone di Suning, a molti presidenti italiani. Il magnate del colosso cinese ha infatti esonerato Dan Petrescu, tecnico dello Jiangsu, dopo due pareggi inframezzati dalla prima sconfitta in campionato. Il tutto dopo soli 11 turni della Super League cinese e con la squadra al terzo posto, a un punto dall’Hebei (già con 2 k.o.) e sei dal Guangzhou Evergrande.

Petrescu ha comunque portato un trofeo al club vincendo la Coppa nazionale contro lo Shanghai Shenhua. Era fine novembre e la società portava ancora la denominazione Jiangsu Sainty. Il che vuol dire che Suning e mister Jindong non erano ancora diventati i padroni. Cinque mesi dopo, Petrescu è stato allontanato ufficialmente perché la proprietà cinese vorrebbe su quella panchina un uomo dal profilo internazionale più spiccato. Intanto, però, vi è stato sistemato Gong Lei, che tra il 2012 e il 2015 ha allenato il Beijing Renhe in due momenti differenti vincendo una Coppa di Cina. Non propriamente un profilo internazionale. Ma comunque un segnale che anche i nuovi proprietari cinesi cambiano gli allenatori. Mancini, in scadenza tra un anno, è giusto che lo sappia.

(gds)