Andrea Mandorlini è visto dalla maggior parte della gente nerazzurra come uno di casa, il rapporto tra l’ex difensore e gran parte del pubblico interista è ancora intatto, come ai tempi in cui Andrea correva dietro a un pallone. Il tecnico del Verona questa sera affronterà l’Inter allo stadio Meazza ed è lui stesso a ricordare i trascorsi con la maglia nerazzurra sulle spalle:“I primi tempi a Milano non sono stati facili, Pellegrini aveva appena rilevato la società e mi aveva pagato molto per ingaggiarmi dall’Ascoli. Il pubblico esigeva tanto da me e lo avvertivo.”Nerazzurro fin da bambino, scrive la Gazzetta dello Sport, con l’idolo di Sandro Mazzola. Poi Mandorlini ha saputo trasformarsi da giovane a bandiera: 275 presenze e 13 gol dal 1984 al 1991 e la gente che non gli aveva risparmiato i fischi all’inizio lo adottò come un beniamino. Era il libero della difesa bunker con Ferri e Bergomi in marcatura e Walter Zenga tra i pali, Mandorlini rappresenta l’icona dell’interista meno bauscia e più da barricata, quello che arriva con la tenacia dove non lo porta la tecnica.Proprio questa sera, allo stadio Meazza, Mandorlini celebra i quattro anni alla guida del Verona.Fu scelto il 9 novembre da Giovanni Martinelli, in sostituzione di Giuseppe Giannini. Con lui i gialloblù hanno riconquistato la Serie A, compiendo una scalata che sembrava più illusione per sognatori che realtà. Il Verona non ha mai vinto al Meazza, né contro il Milan, tanto meno contro l’Inter, con cui, invece, ha perso le ultime sette sfide. Mandorlini inoltre non ha neanche mai vinto contro Walter Mazzarri.
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Mandorlini festeggia i 4 anni col Verona, ma contro due tabù: mai battuto l’Inter e neanche…
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