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Marani: “Inter, conto alla rovescia per lo scudetto. Conte mandi alla Juve…”

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Il giornalista di Sky Sport, Matteo Marani, commenta la vittoria dell'Inter a Bologna in ottica scudetto sulle colonne di Tuttosport

Alessandro De Felice

Matteo Marani, giornalista di Sky Sport, ha analizzato sulle colonne di Tuttosport il successo dell'Inter a Bologna. Tre punti pesantissimi che equivalgono ad altri tre mattoncini nella costruzione dello scudetto.

"A tre quarti di campionato, l’Inter ha in tasca tre quarti di scudetto. Più 8 sul Milan, con la gara da recuperare contro il Sassuolo, e più 12 sulla Juve, ormai dispersa. Da dieci anni i nerazzurri non vivevano una Pasqua così bella. A allargare i meriti dell’Inter - enormi visti i 9 successi di fila - ci sono i demeriti della concorrenza. Più si annuncia la reazione delle inseguitrici, più la sola affamata risulta la squadra di Conte.

Equilibrata, concentrata, micidiale nelle transizioni. Capace di soffrire come una provinciale, a tratti anche contro il Bologna di Mihajlovic, ma spietata in attacco come riesce ai più forti. Conte è l’uomo della differenza, più che della provvidenza. Il suo furore tecnico e agonistico sta determinando questo campionato. Se dieci anni fa quell’atteggiamento totalizzante aveva scritto il rilancio della Juventus, ora ne sta dettando la decadenza, con il gusto personale della rivincita su chi – dopo l’addio ad Allegri – ne bocciò il ritorno a Torino. Chissà come sarebbe andata altrimenti la storia.

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È curioso che proprio a Conte e a Marotta, i principali fautori del decennio bianconero, tocchi mettere fine al dominio bianconero, due anni fa semplicemente impensabile. L’Inter ha la convinzione che alle rivali più insidiose, in ordine di classifica Milan e Juve, sta mancando. Pure qui c’è una strana bizzarria: l’uscita dalla Champions – sin troppo criticata da alcuni – ha dato all’Inter la spinta definitiva per buttarsi sul campionato. Alla Juventus, e in parte al Milan, ha tolto invece slancio.

Conte è un maratoneta. Più la corsa si allunga, più l’unicità emerge. Se deve fare il selezionatore, giocando ogni due giorni, Antonio perde parte della sua diversità. Ma quando il Feroce Salentino può allenare sul campo, giorno per giorno, seduta per seduta, i risultati sono indiscutibili. Basta vedere il miglioramento di Barella, ormai il più forte centrocampista italiano, di Eriksen, così come della coppia Lautaro-Lukaku. Si dirà, specie di quest’ultimo, che era già forte. Vero. Ma qui si è formata una coppia che insieme ha raggiunto i 34 gol, più della metà dei 66 complessivi, migliore risultato in 60 anni di Inter.

Nel frattempo, la difesa è anch’essa migliorata. Al momento è la seconda per un gol di differenza con la Juventus, ma nelle ultime nove giornate – quelle del girone di ritorno – ha preso appena 3 reti. Bastoni è diventato uno dei difensori più forti del campionato, Skriniar ha completato l’evoluzione da centrale nei due a laterale nella difesa a tre. E persino Ranocchia, ieri sostituto di De Vrij, ha fornito una buona prova a Bologna.

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Ecco in che cosa si vede la mano di Conte. L’Inter ha un’anima più forte delle avversarie. E il motore è l’energia che arriva alla squadra. Alla Pinetina in settimana, dove una sconfitta diventa una sciagura da evitare per vivere più sereni, e in campo quando c’è da pressare o da accelerare la manovra.

Il linguaggio non verbale, ma tutto fisico, spiega molto del divario tra Conte e Pirlo: uno dà sempre l’impressione di spingere i suoi di continuo, l’altro di guardare rassegnato a giocatori che non potranno mai capire (e avere) la sua infinita classe. Il percorso di allenatore è duro, lungo, pieno di errori che finiscono per marcare il carattere più dei successi. La sensazione è che in questa stagione Conte stia mettendo in campo tutto il suo bagaglio e la sua esperienza.

Qualcuno dirà che lo pagano bene per fare questo. Ma l’obiettivo dell’Inter era vincere lo scudetto e ora è iniziato il conto alla rovescia. Anzi il Conte alla rovescia. Se vincerà, Antonio ricordi di mandare un biglietto di ringraziamento alla Juventus per essersi cancellata “stupidamente” e da sola dalla corsa scudetto. Ha 13 punti in meno di un anno fa, l’Inter 7 in più. Tutto qua".

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