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MARCA – I TOP CLUB EUROPEI NON PUNTANO SULLE CANTERE. E IL REAL MADRID…

Marca, sul blog affidato a Santiago Segurola, parla di grandi squadre e cantere. Ecco cosa dice il giornale spagnolo: “Da sempre Real Madrid e Barça si distinguono per la cura del loro settore giovanile. E’ insolito nei top club...

Eva A. Provenzano

Marca, sul blog affidato a Santiago Segurola, parla di grandi squadre e cantere. Ecco cosa dice il giornale spagnolo: "Da sempre Real Madrid e Barça si distinguono per la cura del loro settore giovanile. E' insolito nei top club europei.  Arsenal, Juventus, Inter non si sono distinti per la presenza di giovani addestrati nei loro settori giovanili. Lo United che ha creato le sue più grandi bandiere - Giggs, Scholes, Beckham, Butt e Neville, si è scordato dei suoi ragazzi. Adesso c'è un solo merito che viene riconosciuto a Van Gaal, quello di aver lanciato tanti giovani che hanno creato l'illusione che i Red Devils non siano ancora caduti. Negli ultimi 30 anni i migliori club hanno gravitato attorno alla cantera. Il Milan aveva Rijkaard, Van Basten e Gullitt, ma la spina dorsale era composta da Baresi, Maldini e Costacurta. L'Ajax negli anni '90 aveva De Boer, Kluivert, Kanu, Litmanen, Overmars e compagnia. Il Bayern ha fornito negli ultimi anni Lahm, Badstuber e Müller come rappresentanti della sua famosa cantera. Sul Barcellona non c'è molto da dire, la presenza massiccia di giocatori dal settore giovanile è stata determinante per il successo della squadra e per lo sviluppo della società blaugrana. Molti grandi squadre hanno deciso di non puntare sui giovani e hanno preferito avere fiducia sul potere assoluto del mercato. La realtà dimostra che quando si punta sui giocatori della cantera si arriva ad avere rose efficaci, con una identità, rose coese e si risparmia. Il Real Madrid ha preso una parabola ascendente negli ultimi anni: spesso gli sforzi per forgiare i giocatori non si traduce nella volontà di trasformarli in calciatori significati e duraturi per la prima squadra. Peggio per i giovani, per la squadra, per la società e per i tifosi".

(Fonte: Marca.com)