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Marotta: “Complotto a Catania? Noi società  seria! E di rigiocarla…”

Solo un errore non c’è nessun complotto. La Juventus lo grida a gran voce attraverso Beppe Marotta. Il dg juventino – a proposito del gol annullato al Catania ieri pomeriggio – ha detto: “Se si parla di un errore posso...

Eva A. Provenzano

Solo un errore non c'è nessun complotto. La Juventus lo grida a gran voce attraverso Beppe Marotta. Il dg juventino - a proposito del gol annullato al Catania ieri pomeriggio - ha detto: "Se si parla di un errore posso condividere, ma se si parla di complotto o si dice che abbiamo condizionato l'arbitro allora rispedisco tutto al mittente: la Juve si comporta seriamente. Nel campionato scorso anche noi siamo stati penalizzati''. L'anno scorso, dopo lo 0 a 0 a Parma, lo stesso dirigente aveva chiesto 'più attenzione, non siamo una palestra per arbitri inesperti'.

NON E' DETTO - Dopo quanto accaduto ieri è rispuntata l'espressione 'sudditanza psicologica': "Quando un arbitro dirige una partita non deve pensare al peso specifico o politico di una maglia rispetto ad un'altra. Nessuno può concludere che ieri non avremmo vinto lo stesso, c'erano ancora settanta minuti da giocare, non significa che non abbiamo meritato i tre punti", ha detto a Radio Anch'io Sport. Nessuno, comunque, può escludere che ieri avremmo vinto comunque. C'erano ancora 70 minuti da giocare. E il fatto che sia stato annullato un gol, non significa che la Juve non abbia meritato i tre punti".

ASSURDITA' - Quanto all'idea del presidente Pulvirenti di rigiocare la partita ('Tanto dicono che la vincono lo stesso', è stata la provocazione) la posizione della Juve è quella che Marotta ha espresso ai microfoni di RaiSport: "Mi sembra assurdo. In Manchester-Chelsea di ieri ci sono stati errori clamorosi, come quelli accaduti a Catania, e non è successo niente. O si accettano gli sbagli o il calcio non cambierà mai. Ieri c'è stato un errore dell'arbitro e basta. Non ci ha fatto piacere vincere in quel modo: abbiamo dominato e avremmo voluto vincere legittimamente sul campo".