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Materazzi: “Conte ha una grossa occasione, Inter devi essere ambiziosa. Dzeko e Lukaku fortissimi”

L'ex difensore dell'Inter ha parlato del progetto Conte e del futuro di Icardi

Andrea Della Sala

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Marco Materazzi ha parlato di tanti argomenti: l'Inter di Conte, l'addio di De Rossi e anche il futuro di Mauro Icardi. Ecco le parole dell'ex difensore nerazzurro:

Materazzi, sono giusto 13 anni dall’espulsione contro l’Australia in quell’ottavo del Mondiale poi deciso da Totti al 95’.

«Gli devo gratitudine eterna, se fossimo usciti mi avreste linciato. Rosso assurdo, Bresciano non l’avevo nemmeno preso. In compenso però avevo abbattuto Zambrotta...».

A proposito di azzurro, un’estate piena di belle prestazioni delle nostre nazionali.

«Ora tifiamo per le donne, il cui mondo è cambiato negli ultimi anni, con federazioni che spingono il movimento e grandi squadre presenti nei vari campionati europei. Spero che le azzurre possano svecchiare le foto a Coverciano, affiancando la nostra in cui festeggiamo a Berlino. In generale si è deciso di ripartire dal bel gioco e dai giovani. Che però devono avere l’atteggiamento giusto».

Ogni riferimento a Moise Kean e a Nicolò Zaniolo è puramente casuale?

«Intanto mi ha stupito Gigi (Di Biagio, ndr) quando ha detto che era la decima volta che sgarravano. Andavano presi alla seconda e messi in riga. Ma sono due bravi ragazzi e faranno tesoro di questi errori».

Totti ci riporta all’estate dei grandi addii. Oltre a Francesco, pure Daniele De Rossi e Rino Gattuso.

«Per essere presente all’ultima di Daniele ho “tradito” l’Inter, che in contemporanea si giocava la Champions in quella folle gara contro l’Empoli. Credo che per gente così basti la parola dignità: sono dei grandissimi che per amore della loro squadra hanno fatto scelte difficili. Dimostrando senso di appartenenza e rispetto verso i tifosi».

Inter in Champions e con Antonio Conte.

«Conte ha una grandissima occasione: quella di farsi amare sportivamente dopo che è stato odiato visto il suo passato, oltre a farsi odiare dagli juventini. Ne ha i mezzi, perché è in un club importante, con una storia da rispettare, ha una grandissima società alle spalle, un’ottima squadra che porta 70mila persone allo stadio ogni partita. Ovunque è andato, ha dimostrato di tirar fuori il 100% per chi lavora per il proprio club. In questo è simile a Mou. Anche se sono due profili totalmente diversi: uno che è stato amato dalla gente, l’altro che deve farsi amare».

A proposito, girano voci che lei potrebbe seguire il tecnico del Triplete al Newcastle.

«Probabilmente è il mio più grande desiderio da quando ho smesso di giocare a calcio. Vorrebbe dire iniziare con il numero uno: chi non vorrebbe farlo? Ma ci sono anche dei vincoli che non ti permettono di tirare su uno squadrone in pochissimo tempo. Non credo che i tempi siano maturi».

Si sente sempre con Mou. Vuole ancora tornare in Italia?

«José è tornato al Chelsea e ha vinto: in futuro non si sa mai, di certo qui può andare in una squadra sola...».

Tornando all’Inter, vale la pena sacrificare i 124 gol di Icardi per prendere un attaccante che costa di più e che deve ambientarsi?

«Non so cosa sia successo nei mesi scorsi, quindi se parlo manco di rispetto al club, a Conte e a Mauro. Dzeko e Lukaku comunque sono fortissimi. Negli anni hanno già dimostrato tanto, soprattutto Dzeko in quanto a continuità».

Tempo fa, proprio in Gazzetta, lei disse che la Juventus era avanti dieci anni rispetto alla concorrenza.

«E dopo otto scudetti consecutivi spero che ora si cambi. Di sicuro Conte ha una grande voglia di battere il suo passato. Bisogna essere ambiziosi. La società è disposta a prendere 3-4 big. Il pubblico c’è, a San Siro l’atmosfera è incredibile: bisogna far sì che la squadra sia trascinata verso un risultato importante».

Altre rivali per la Juve?

«Il Napoli ha un grande allenatore e inserirà pedine importanti su un telaio consolidato. Il Milan, che pure sembra indietro rispetto alle altre, ha avuto il merito di riportare al centro del villaggio un fuoriclasse come Maldini».

Maurizio Sarri e Gigi Buffon, strana coppia a Torino.

«Probabilmente i dirigenti bianconeri hanno scelto il tecnico toscano convinti che possa avvicinarli alla Champions. Lo stesso chiodo fisso che riporterebbe a Torino Buffon».

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