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Medel conquista San Siro. Da Tagnin a Ince, tutti i pitbull nerazzurri

Nel match di domenica sera contro il Bologna, al momento dell’uscita il pubblico interista ha riservato un grosso applauso per Gary Medel. Questo è il tipo di giocatore che il tifoso vuole vedere, un lottatore, visto che la priorità...

Andrea Della Sala

Nel match di domenica sera contro il Bologna, al momento dell'uscita il pubblico interista ha riservato un grosso applauso per Gary Medel. Questo è il tipo di giocatore che il tifoso vuole vedere, un lottatore, visto che la priorità quotidiana è proprio la lotta continua perché l'Inter deve rimontare. Medel non sarà un regista dai piedi perfetti, ma è il regista dello spirito; il cileno è l'ultimo di una serie di giocatori già visti all'Inter: il primo fu Carlo Tagnin, un mediano che avevo un solo obiettivo sul campo, quello di togliere l'aria agli avversari. Nella finale del '64 della Coppa dei Campioni vinta 3-1 dall'Inter, Tagnin cancella Di Stefano. Dopo dieci anni in nerazzurro ne arriva un altro di pitbull: Gianpiero Marini, giocatore che con il suo carattere riuscì anche a vincere il Mondiale del 1982.

Dopo di lui fu la volta di Piraccini, arrivato come bandiera del Cesena, portato in nerazzurro da Trapattoni che si arrabbiò una volta che becco il giocatore a fumare, Piraccini non poteva perché "doveva correre". Negli anni '90 toccò ad Angelo Orlando e al grande Paul Ince, arrivato dal Manchester United.