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Medel: in Cile ormai è un Generale. L’Inter riscopre un leader anche nello spogliatoio

E’ pazzesco quanto sia amato e rispettato Gary Medel in Cile. Dagli addetti ai lavori ai ragazzini l’hanno incoronato un Generale. Se Vidal è il leader emotivo, e Sanchez e Valdivia sono quelli che ti accendono la manovra in campo, il Pitbull...

Riccardo Fusato

E’ pazzesco quanto sia amato e rispettato Gary Medel in Cile. Dagli addetti ai lavori ai ragazzini l’hanno incoronato un Generale. Se Vidal è il leader emotivo, e Sanchez e Valdivia sono quelli che ti accendono la manovra in campo, il Pitbull è l’uomo di comando in spogliatoio. Parla poco, in zona mista sorride e scappa via, però lo capisci dai gesti. Dopo il 3-3 con il Messico, per esempio, è stato lui che ha richiamato i compagni che si avviavano mesti in spogliatoio a salutare i tifosi del Nacional. Medel è il simbolo di chi viene da un barrio difficile, di chi ce la fa mettendo anche il sacrificio sul piatto del trionfo. Medel è anche fondamentale nello scacchiere di Sampaoli: è quello che comanda la difesa. Non è il prototipo del difensore gigante, ma di testa si fa rispettare, parla con i compagni, gioca bene d’anticipo e a ogni pallone recuperato mette anche visione di gioco (non ampia, ma pulita). Prima della Copa Medel era sicuro che il suo Cile avrebbe fatto grandi cose: «Anche al Mondiale non ci sentivamo inferiori e lo abbiamo dimostrato. E poi abbiamo Sanchez, il miglior giocatore di sempre del paese, il nostro Messi. L’Inter? Arrivarci dalla Premier League è stato un cambio forte, i risultati non sono arrivati ma arriveranno», aveva detto in tv a Santiago.