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Milan-Inter, derby ad alta quota. Spalletti e Gattuso sanno sfruttare il gioco aereo

Le due milanesi sono tra le migliori per quanto riguarda il gioco aereo nel campionato italiano

Andrea Della Sala

L'Inter ha battuto il Benevento e, complice la sconfitta della Roma con il Milan, è tornata al quarto posto in zona Champions. Sabato sera la squadra di Spalletti affronterà il Milan di Gattuso e sarà una sfida tra due squadre che sfruttano parecchio il gioco aereo. L'Inter ha numeri importanti sia per i gol fatti che per quelli subiti, ma "anche il Milan non scherza in questo fondamentale. Se i gol di testa segnati dai cugini sono quasi la metà (6), quelli su calcio piazzato sono 12 e valgono il settimo posto assoluto. Bonucci e Romagnoli stanno garantendo poi una buona protezione aerea a Donnarumma. Appena 3 le reti subite di testa, mentre sono 6 quelle concesse da sviluppi su palla inattiva".

"Quello della fisicità della propria squadra è un concetto espresso dallo stesso Spalletti sabato notte quando gli è stato chiesto se Rafinha e Borja Valero potrebbero convivere: «Certo che sì. Ma il pallone bisogna anche recuperarlo, e Gagliardini e Vecino lo fanno spesso. Oltre a garantire chili e centimetri decisivi sulle palle inattive a favore e contro». Una risposta che introduce un interessante dibattito tattico (spada o fioretto?) sul centrocampo da opporre al Milan. Una sfida cruciale su cui lo stesso tecnico mette già un po’ di pepe. «I rossoneri stanno facendo molto bene e ci fa piacere - mente, sul piacere, sapendo di mentire -. Arrivano a questa sfida con tranquillità, ma perché non ci dovremmo arrivare anche noi che abbiamo un po’ di punti più di loro? Vista anche il momento col nostro pubblico, un derby in trasferta è la situazione peggiore ma paradossalmente anche quella ideale. Giochi fuori e lì non puoi dire che ti sottrai perché le prendi. Dovremo fare una bella lotta». Ed andare oltre certi blocchi perché, ammette il tecnico, «dopo le gare contro Napoli e Juve credevo di avere scollinato, ma tutti mi dicevano ‘vedrai quando perdi la prima partita’. Avevano ragione loro...»". 

(La Gazzetta dello Sport)