La partita di ieri sera tra Inter e Dnipro ha avuto un primo tempo pieno di sorprese, come nota Fabio Monti del Corriere della Sera: «A cominciare dal sistema di gioco interista: un 4-3-3 con Osvaldo punta centrale, Hernanes a destra e Icardi decentrato sulla sinistra. In mezzo al campo un solo incontrista (Medel), con Mancini costretto a studiare le differenti soluzioni in corsa. L’idea di tenere in mano la partita facendo il gioco è andata a sbattere sulla propensione al passaggio e al controllo sbagliati, sulla forza fisica e sulla corsa del Dnipro. Pressing alto, grande movimento anche senza palla, il tutto accompagnato da giocate veloci e precise: così gli ucraini hanno preso che ha raccolto una respinta di Handanovic, sul tiro dell’imprendibile Konoplyanka sullo scivolone di Juan Jesus. L’Inter invece di reagire ha moltiplicato il numero delle palle perse e al 28’ gli ucraini si sono trovati nella condizione di segnare il secondo gol: fallo di Guarin su Cheberyachko, rigore di Konoplyanka respinto quasi con facilità da Handanovic. È stata questa la scintilla che ha risvegliato l’Inter. La ripresa ha avuto una partenza fiammeggiante: l’Inter, pur soffrendo, si è trovata ad avere spazio per ripartire, Il Dnipro ha molto insistito alla ricerca del gol, soprattutto attraverso lo scambio stretto, ma ha trovato la linea interista reattiva, anche se l’uomo che ha fatto la differenza è stato Osvaldo, bravissimo anche in fase difensiva. E applausi all’Inter».
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Monti (CorSera): «Ieri un uomo ha fatto la differenza»
La partita di ieri sera tra Inter e Dnipro ha avuto un primo tempo pieno di sorprese, come nota Fabio Monti del Corriere della Sera: «A cominciare dal sistema di gioco interista: un 4-3-3 con Osvaldo punta centrale, Hernanes a destra e Icardi...
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