Nell'edizione odierna del Corriere della Sera, Fabio Monti, ha analizzato la vittoria dell'Inter sulla Samp: "La vita è tutta un derby. In attesa della Juve, sabato a Torino, Milito (quinto gol) e Palacio (secondo) ne hanno giocato uno personale, da ex genoani contro la Sampdoria e hanno confezionato il sesto successo consecutivo dell’Inter in campionato, incrementato dalla rete di Guarin. L’ottava vittoria in dieci partite vale il secondo posto, con sorpasso sul Napoli, anche se resta il distacco di quattro punti dalla Juve, dopoché negli ultimi minuti tutto San Siro aveva pensato di andare a Torino con un distacco di soli due punti. L’Inter è partita male, ha subito il gol di Munari, ma ha trovato energie fisiche e mentali per giocare un secondo tempo di grande intensità, che ha permesso aggancio e sorpasso. Stramaccioni ha voluto tornare alla difesa a quattro (Silvestre ancora in panchina), ha puntato sul tridente d’attacco e ha costruito un centrocampo fisico e poco propositivo, con Guarin, Mudingayi e Gargano, dando spazio alla squadra delmercato, con sette nuovi acquisti in campo. Il risultato è stato che l’Inter ha giocato a ritmi troppo bassi, riuscendo soltanto in rare occasioni a ribaltare rapidamente l’azione e costruendo poco in fase offensiva. La lentezza della prima parte di gara è sembrata un’attesa paziente alla ricerca dello spazio fra le linee della Samp, ma a complicare la vita ai nerazzurri ha provveduto una papera congiunta di Ranocchia e Samuel, sulla punizione di Tissone: la palla destinata a finire sul fondo si è fermata sulla punta del piede di Ranocchia, dopo il salto a vuoto di Samuel, con il risultato che è arrivato Munari e ha firmato un gol preziosissimo per la strategia della squadra di Ferrara, che non aspettava niente di meglio per chiudersi ancora meglio e soffocare gli attacchi nerazzurri. Che avrebbero anche potuto pareggiare, se Guarin non avesse calciato con troppa violenza una ribattuta di Romero e Cassano per due volte non avesse cercato l’assist in mezzo all’area, invece di tirare. Stramaccioni ha subito fatto un cambio: fuori Mudingayi per far spazio a Cambiasso, nella speranza di sfruttarne gli inserimenti senza palla, abbassando Gargano davanti alla difesa. In un minuto, è cambiata la partita della Samp: perso Berardi, per un fallo di Pereira che meritava il giallo (distorsione alla caviglia), Ferrara, che non è riuscito a fare il cambio, ha dovuto assistere ad un intervento sciagurato di Costa su Milito (imperizia ed eccesso di foga, dice il regolamento): rigore (trasformato da Milito con battuta sul palo interno) ed espulsione (fiscale). Ma il tecnico della Samp ha dovuto vedere anche un angolo battuto come peggio non sarebbe stato possibile; Renan ha perso il pallone sulla trequarti, inmodo da consentire all’Inter di partire in contropiede: un 3 contro 2, avviato da Milito, proseguito da Cassano, con assist con il contagiri per Palacio, gelido nel firmare il 2-1. Qui la partita ha preso una svolta definitiva, perché la Samp con un uomo e un gol in meno ha faticato a creare problemi all’Inter, pur non rinunciando mai all’idea di attaccare. L’Inter ha avuto altre tre nitide palle-gol (palo di Milito) e ha costruito il 3-1 con un assist di Cassano, ancora lui, come sulla seconda rete, per Guarin, che finalmente ha tenuto basso un pallone. Ferrara se l’è molto presa, perché Nagatomo è sembrato partire in offside. L’arbitro Doveri, tanto per fare il fenomeno, in linea con il metodo Braschi, lo ha mandato via (insieme con il secondo portiere Berni). La Samp, alla quinta sconfitta consecutiva, ha cercato di rientrare in partita e ha trovato il secondo gol con Eder,ma a quattro minuti dalla fine. L’Inter aveva già in testa Torino, ma se difende come contro la Samp, contro la Juve rischierà parecchio".
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Monti (CorSera): “L’Inter rischia con la Juve se difende come ieri. Doveri…
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