Reprimenda di grande impatto quella operata da Fabio Monti dalle pagine del Corriere della Sera alla dirigenza nerazzurra, rea di nascondersi nel momento del bisogno anziché assumersi le proprie, grosse, responsabilità: «Non sarebbe male se qualcuno all’Inter facesse presente ai vertici arbitrali che, al netto del non-gioco espresso dalla squadra in questi ultimi due mesi, alcune decisioni hanno oggettivamente penalizzato la squadra. Anche a Siena, dove c’erano un paio di rigori per i nerazzurri, mentre il gol di Emeghara era in fuorigioco. Ma il d.g. Fassone, che anche di questo dovrebbe occuparsi, è troppo impegnato con il progetto stadio. Il calcio ha una logica e viene il momento in cui si pagano tutte insieme le scelte sbagliate di questi anni (e di questi mesi). Se tre anni fa l’Inter aveva Balotelli come riserva d’attacco e ora ha Rocchi (chi l’ha voluto?), è inutile farsi troppe domande. Se società e allenatore hanno avallato la scelta degli argentini di trascorrere anche il Capodanno al di là dell’oceano, è inutile scoprire a Siena che la squadra non corre. Se gli infortunati non guariscono; se Moratti continua a spendere molto sul mercato, riuscendo a ridurre soltanto gli ingaggi, per avere giocatori inadeguati al ruolo, è inutile immaginare di arrivare in Champions League. Se non si decide che squadra si vuole (giovane, vecchia, esperta o nuova?), non si va da nessuna parte. Qual è il progetto per il futuro? Chi lavora all’Inter dovrebbe avere maggior rispetto della storia della società. E regolarsi di conseguenza».
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Monti (CorSera): «Ma dove sono i dirigenti? Chi lavora all’Inter dovrebbe avere…»
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